Pubblicità: pubblicità ovunque. Un famoso meme reciterebbe proprio così, ed è proprio di dirlo anche noi. Dopo l’avvento degli abbonamenti con pubblicità, ecco all’orizzonte i prodotti con pubblicità annesse. Il tutto, ovviamente, nell’ottica di rendere sempre più abbordabili le spese.
L’idea, per certi versi folle, è di vendere prodotti low cost, ma con annesse… le pubblicità. Un po’ come avviene da anni con le app, disponibili in una forma gratuita e con pubblicità, anche i prodotti potrebbero subire questa inversione di marcia. Uno degli ultimi casi è quello con al centro Netflix, ed il suo abbonamento low cost con pubblicità, al quale ha fatto eco la versione di Disney+ e, immaginiamo, aprirà le danze per tutti gli altri al seguito.
Questa volta tuttavia non parliamo di servizi o app, ma di veri e propri prodotti. Nello specifico computer Microsoft, dove un annuncio di lavoro rivela ciò che potrebbe essere al vaglio degli addetti ai lavori da qui ai prossimi anni. Si cerca un Principal Software Engineering Manager, da impiegare nel QG di Redmond, dove l’azienda ha sede. Tra i compiti che verranno assegnati all’ingegnere, si legge nell’offerta di lavoro, il sempre più centrico cloud – tra i settori più redditizi per il colosso come si evince dagli ultimi risultati finanziari.
“Il team collaborerà con Product Management and Design per ideare e realizzare nuove esperienze, in linea con la missione di portare le esperienze cloud-first in Windows.”
Windows Latest ha però scovato un punto focale dell’annuncio, ora rimosso, nel quale si fa un chiaro riferimento alla realizzazione di PC economici con inserzioni pubblicitari o formule di abbonamento:
“… PC a basso prezzo, sostenuti da advertising e sottoscrizioni.”
Un futuro con sempre più pubblicità, ma a costi ridotti
Insomma, un passaggio quasi inevitabile nel mercato attuale, con la possibilità che il tutto giri intorno a Windows 365. Una versione in cloud del sistema operativo di Microsoft basata su Azure. Un’idea, quella di rendere i dispositivi sempre più economici a patto di includere inserzioni pubblicitarie o formule di abbonamento, che potrebbe far storcere il naso a molti, ma al contempo aiutare chi, per motivi economici, non può permettersi la spesa a prezzo pieno.