Sta per iniziare un mese diverso da tutti gli altri. Sicuramente per il mondo forense. Ma non solo.
Le indicazioni della circolare 300/A/1500/18/127/9 emanata il 20 febbraio, più di un mese dopo la pubblicazione del Dm 18 dicembre 2017, diventeranno effettive proprio a marzo, figlie per gran parte della riforma del processo civile.
Verbali, atti collegati, ordinanze e ingiunzioni. Tutte quelle notifiche che prima erano facoltative, adesso diventano obbligatorie. Un po’ come era accaduto, anche se in materia differente, per lo SPID. Sarà dunque obbligatoria la spedizione per posta elettronica certificata a chiunque abbia una casella mail di questo tipo, quindi anche a chi non ha un domicilio digitale vero e proprio ma è tenuto ad avere una Pec perché, per esempio, è un professionista. La Posta Elettronica Certificata, dunque, diventa sempre più uno strumento con valore legale, equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come stabilito dalla normativa (DPR 11 Febbraio 2005 n.68).
Ha lo stesso valore legale della raccomandata con ricevuta di ritorno con attestazione dell’orario esatto di spedizione, è in grado di garantire la certezza del contenuto non rendendo possibile nessun tipo di modifica né al messaggio né agli eventuali allegati. Ed ora è resa obbligatoria per qualsiasi tipo di notifica. Tale sarà per gli avvocati in materia di atti giudiziali civili e stragiudiziali a imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni. La Posta Elettronica Certificata diventerà dunque condicio sine qua non nei confronti dei soggetti che sono tenuti ad avere un domicilio digitale che risulta dagli elenchi pubblici.
L’Associazione Nazionale Forense aveva richiesto fosse ripristinata la libera scelta per il difensore che compie la notifica del mezzo ritenuto più congruo. Ma non sarà così. L’ufficiale giudiziario, per esempio scenderà sul campo solo ed esclusivamente su richiesta del legale nel momento in cui il professionista dichiarerà che le modalità via PEC o SERC non risulteranno possibili, oppure non avranno esito positivo, per una serie di cause non riconducibili al destinatario.
L’obbligatorietà della notifica via PEC avrà anche un’altra conseguenza: non ci saranno più limiti di orario, inoltre, per modifiche mediante Posta Elettronica Certificata e SERC, ossia il servizio elettronico di recapito certificato qualificato. Che a differenza della PEC integra in maniera nativa la certezza dell’identità del mittente e soprattutto quella del destinatario. Se, per esempio, la ricevuta di avvenuta consegna fra le ore 21 e le ore 7 del mattino successivo, è a quest’ultimo orario che la notifica si perfeziona per il destinatario.
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