I dati parlano chiaro: il mercato PC è un pesante declino da anni, un declino inesorabile. Certo, la nicchia dei PC dedicato ai giocatori sta vivendo un periodo migliore del solito, tanto che come macchina da gioco il PC ha riconquistato quegli appassionati che se ne erano allontanati, ma nel complesso, sembra che pochissimi siano intenzionati ad aggiornare il computer, con l’uscita di Windows 10 che non è riuscita a dare la spinta che molti produttori speravano.
Perché questo calo? Secondo Fudzilla, il motivo è da ricercare nel software: tolti i videogiochi, da 10 anni a questa parte non c’è alcun programma di uso comune che ci spinge ad aggiornare il sistema. Word ed Excel, per dire, sono praticamente identici da 15 anni, privi di modifiche sostanziali e in ogni caso, le ultime incarnazioni del software, girano benissimo anche su macchine prodotte 7/8 anni fa. Lo stesso dicasi per i programmi di fotoritocco così come i sistemi operativi: Windows 10 non richiede un hardware migliore rispetto a Windows 7.
Alla fine, per la maggior parte degli utenti, che senso ha aggiornarsi ai nuovi processori Intel se tanto l’utilizzo principale è la navigazione su Internet, l’utilizzo di Office e il fotoritocco di qualche immagine? In definitiva, chi produce hardware si trova a investire cifre enormi in ricerca e sviluppo per poi realizzare componenti potentissime ma sottoutilizzate dal software, escluso quello ludico.
Un analisi interessante e che ci sentiamo di condividere: non fosse per i videogiochi, effettivamente, anche i nostri PC sarebbero gli stessi che usavamo 7 anni fa.
Fonte: Fudzilla