In molti si chiedono se sia solo effetto nostalgia o se i videogiochi di un tempo fossero effettivamente migliori di quelli di oggi.
Negli ultimi anni, una delle tendenze più interessanti del mondo dei videogiochi è stata la diffusione del retro-gaming: milioni di persone in tutto il mondo si sono attrezzate per poter tornare a giocare a quei titoli che fanno ormai parte del passato. “Super Mario 64”, “The Legend of Zelda: Ocarina of time”, “Street Fighter II”: molti fan dei videogiochi hanno fatto i salti mortali pur di poter rimettere mano ai titoli che hanno segnato un’intera generazione.
Osservando questa tendenza, nella comunità è emersa una domanda molto precisa: è solo la nostalgia che ci porta a voler giocare ai titoli della nostra infanzia o questi giochi sono effettivamente migliori di quelli che vengono sviluppati oggi? Sono state elaborate diverse teorie e anche team di esperti di psicologia si sono occupati della questione.
La nostalgia cambia la nostra percezione, anche nel caso dei videogiochi
Nei forum di discussione in giro per il web sono molti gli utenti a pensare che i giochi più vecchi avevano una migliore implementazione strategica, un miglior sviluppo dei personaggi e una maggiore attenzione ai dettagli. Se per alcuni versi questa opinione è condivisibile, analizzando realmente questi giochi è chiaro che non si può affermare in modo categorico che i giochi più vecchi siano migliori dei giochi più recenti.
Secondo gli psicologi, parte del problema è che il passare del tempo altera la nostra memoria. E questo non vale solo per i giochi. Ad esempio, spesso sentiamo dire che la musica “di una volta” era migliore rispetto a quella prodotta oggi. Questo accade perché le persone ricordano tutte le loro canzoni preferite di tanto tempo fa e dimenticano tutte le altre, che invece non erano di loro gusto. È un confronto assolutamente sbilanciato, ma difficile da evitare. E lo stesso avviene con i videogiochi.
D’altra parte, in molti lamentano il fatto che l’aspetto sperimentale di molti giochi si sia ormai completamente perso. Quando i videogiochi erano una novità, le persone non sapevano cosa aspettarsi e a volte nemmeno gli sviluppatori sapevano verso cosa puntare. Considerando che tutto il mondo del gaming era un territorio inesplorato, i titoli erano molto vari e la maggior parte dei giochi sembrava un’esperienza nuova.
Questa sensazione di “novità” si è ormai persa, ma questo non indica necessariamente che i giochi più vecchi siano migliori. Semmai è un preoccupante segnale della mancanza di innovazione da parte delle aziende che producono videogiochi oggi.
La questione, come spesso accade, non può avere un’unica risposta definitiva. Non è possibile affermare che tutti i giochi vecchi siano migliori di quelli nuovi, né sarebbe giusto attribuire tutto il fascino dei primi videogiochi esclusivamente alla nostalgia. Probabilmente, il problema è che troppe persone cercano nei posti sbagliati. Anche oggi, come un tempo, esistono titoli più o meno buoni e soprattuto più o meno adatti alle proprie aspettative. Basta sforzarsi di cercarli.