Nel 2014 l’Italia si era affermata per essere uscita dai paesi “critici” per quanto riguardava la pirateria, distinguendosi per aver introdotto normative volte a ricordare ai cittadini che scaricare illegalmente contenuti protetti da copyright era perseguibile penalmente.
Un nuovo rapporto pubblicato in questi mesi del recente 2015 fa però emergere nuovi dati grazie a un sondaggio rivolto a 1000 individui: l’Italia ha ancora un alto tasso di “pirati”.
Questi i dati pubblicati:
- Il 31% degli intervistati ammette d’aver “scaricato qualcosa” (software, musica e/o film).
- Il 9% del campione non risponde: non ammette ma neppure nega d’averlo fatto.
- Tra il 10 e il 12% di chi lavora in azienda ammette che nell’azienda in cui lavora “c’è qualcuno che scarica”.
Su queste percentuali purtroppo solo il 14% crede che “scaricare online” debba essere perseguibile per legge, un 22% ignora inoltre che vada contro le leggi mentre il restante 39% lo ritene un comportamento “illecito ma tollerabile”.
La motivazione di chi scarica? “È più comodo e facile”, ammette più della metà degli intervistati, mentre una buona fetta di persone spiega che scarica solamente perchè “acquistare il prodotto legalmente costa troppo”.
Sappiamo che da diversi anni il tema del copyright è un argomento molto discusso e sono in molti a sostenere che debba esserci libera diffusione e condivisione dei contenuti.
D’altra parte sono i proprietari dei materiali coperti da copyright ad affermare che le loro opere debbano essere protette in quanto frutto di duro lavoro e anni di studio per la realizzazione.
Voi cosa ne pensate?