Platformines è uno di quei giochi che si fa beffe degli orpelli visivi, nella ferma convinzione che non sia necessaria una grafica all’ultimo grido per creare un’esperienza di gioco appagante. Esteticamente, in effetti, non si discosta troppo da molti altri platform old school: azione a scorrimento laterale, piattaforme su cui saltare, nemici da eliminare a suon di colpi di fucile. Come meccaniche, il gioco riserva qualche sorpresa in più, rivelandosi meno semplicistico (e in un certo senso, anche meno immediato) di quanto la sua veste grafica non lasci sospettare.
Non è uno di quei giochi che vi leverà il sonno a causa dello stress indotto da un difficoltà eccessiva o mal bilanciata, ma richiede una discreta attenzione nei movimenti.
Di base, come il suo nome fa intendere, è un platform in cui vi troverete a impersonare un agguerrito cacciatore di tesori, ma ad arricchire la formula ci sono anche elementi presi in prestito dai giochi di ruolo e dagli sparatutto. Nella vostra esplorazione dei cunicoli, generati casualmente nel momento in cui inserirete il nome del vostro profilo, troverete trappole, mostriciattoli, improbabili avventurieri avversari, oggetti di varia natura, portali per fare ritorno alla base e, ovviamente, i tesori.
La maggior parte dei vostri nemici, una volta che li avrete messi a tappeto, vi elargirà generosamente nuovi pezzi di equipaggiamento (sempre in modo casuale), denaro da spendere in negozio o minerali da utilizzare per ripristinare la propria barra energetica (o, più semplicemente, da vendere). Nonostante l’indubbio affollamento di avversari e il conseguente alto numero di oggetti che è possibile raccogliere in una singola schermata di Platformines, purtroppo non potrete saccheggiare tutto quello che tocca il suolo, dal momento che lo spazio presente nell’inventario è limitato.
Platformines si rivela una buona scelta per tutti i fan dei giochi dal gusto retrò.
Di conseguenza, dovrete spesso e volentieri fare in modo di trovare un teletrasporto per tornare alla base, vendere il superfluo, magare fare un upgrade dell’equipaggiamento e tornare nella mischia pronti per ridarvi al saccheggio. A mettere a freno la vostra bramosia ci penserà anche la difficoltà del titolo: non è uno di quei giochi che vi leverà il sonno a causa dello stress indotto da un difficoltà eccessiva o mal bilanciata, ma richiede una discreta attenzione nei movimenti. Per fare un esempio, il personaggio è in grado di fare fino a cinque salti “aerei” per raggiungere anche le piattaforme più elevate. Tuttavia, se mancate la piattaforma di atterraggio, vi farete parecchio male quando toccherete di nuovo terra. I salti, d’altra parte, possono essere anche dosati per attutire una caduta altrimenti troppo rovinosa.
Platformines non vuole rendervi la vita troppo facile, ma nemmeno trasformarla in un incubo videoludico di sorta.
L’importante è riuscire a vedere per tempo il primo punto d’appoggio utile e regolarsi di conseguenza. A tal proposito, va fatto notare che la visibilità all’interno dei cunicoli è limitata a un alone di luce posto attorno al personaggio, che va restringendosi di pari passo con il calare della barra energetica. Viene da sé che questo da solo è un ottimo motivo per stare attenti a non incassare troppi colpi (o a curarsi il prima possibile). Senza contare che Platformines non prevede un tempo di invulnerabilità una volta che si è stati colpiti: se accidentalmente rimanete incastrati per due secondi su una sega circolare, state pur certi che vedrete la vostra barra energetica scalare per tutto il tempo.
Esteticamente non si discosta troppo da molti altri platform old school: azione a scorrimento laterale, piattaforme su cui saltare, nemici da eliminare a suon di colpi di fucile.
Ad ogni modo, se proprio non riuscite a togliervi dagli impicci, potrete ripartire dal campo base, pagando un certo ammontare in denaro come penale. In più, se vi state chiedendo come comportarvi nel caso il generatore casuale del gioco volesse farsi beffe di voi mettendovi in cunicoli senza via di uscita, sappiate che il titolo mette a disposizione un metodo abbastanza “non convenzionale” per ritrovare la via di casa. Invece di gettarvi su uno spuntone nella speranza di fare ritorno alla base, potete fare affidamento su apposite “pillole” che vi azzereranno l’energia, raggiungendo lo stesso risultato ottenibile con il più barbaro suicidio volontario sulla trappola (dovrete rinunciare al contenuto della vostra borsa, ma se nei paraggi le trappole non ci sono… è comunque un problema!).
Tutto questo per farvi capire che, come già detto, Platformines non vuole rendervi la vita troppo facile, ma nemmeno trasformarla in un incubo videoludico di sorta. Inoltre, per tutti coloro che amano cimentarsi in questo tipo di sfide, sono anche disponibili due livelli di difficoltà aggiuntivi oltre a quello normale.
Una considerazione sul comparto tecnico. Se si esclude la “pixellosità” del titolo, la cui colpa maggiore è quella di rendere certe sezioni eccessivamente confusionarie (soprattutto se si gioca a risoluzioni piuttosto elevate), dal punto di vista del sonoro le musiche sono molto gradevoli e in un certo senso “spiritose”. Ad ogni modo, se proprio non sopportate l’accompagnamento… potete sempre disattivarlo.
La visibilità all’interno dei cunicoli è limitata a un alone di luce posto attorno al personaggio, che va restringendosi di pari passo con il calare della barra energetica.
Insomma, Platformines si rivela una buona scelta per tutti i fan dei giochi dal gusto retrò. La rigiocabilità è alta e modi per tenersi impegnati non mancano, tuttavia, è bene anche segnalare un paio di caratteristiche che vi aiuteranno a valutare meglio il prodotto in questione. Innanzitutto, per i più “viziati”, non c’è il salvataggio automatico. Dovrete ricordarvi di ritornare alla base per salvare i vostri progressi. In secondo luogo, un appunto sui controlli. Rispondono bene e non danno molti problemi, ma, sempre in barba all’apparente semplicità, i comandi da tenere sotto mano sono abbastanza numerosi: pertanto, giocare Platformines con una tastiera potrebbe aggiungere un grado di difficoltà extra. Per il resto, se amate il genere, non posso fare altro che augurarvi buona caccia al tesoro.
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