Xbox sembra muoversi tra gli studi di sviluppo come quelle signore che al supermercato entrano con il carrello vuoto, si sfregano le mani, e cominciano a buttare nel carrello tutto quello che hanno sulla lista mentre PlayStation sembra un po’ quegli uomini soli che vanno a vivere per conto loro per la prima volta e hanno tutta l’aria di non sapere cosa fare. Oppure no?
Perché è chiaro che ogni volta che uno dei giganti dell’Industria si muove tutti noi guardiamo anche alle mosse degli altri e PlayStation è rimasta molto più tranquilla rispetto a Microsoft. Eppure, stando ai ragionamenti dell’analista William R. Aguilar, Sony PlayStation avrebbe fondi a sufficienza per acquisire valanghe di studi di sviluppo.
Gli scenari possibili disegnati da Aguilar sono diversi ma ruotano tutti intorno ad un numero: 7 miliardi e 300 milioni di dollari. Questa sarebbe la somma che Sony avrebbe da spendere per le acquisizioni. Tutto sta a vedere cosa dovrebbe esserci sulla sua lista della spesa.
Quello che fa Aguilar è partire dal presupposto che Sony PlayStation abbia intenzione di fare acquisizioni. Un assunto che ci sentiamo di condividere dati i movimenti interni nell’industria videoludica. Interessante è in particolare l’infografica molto particolareggiata che l’analista ha creato e che comprende diversi scenari possibili.
Tutte le strategie comprendono un mix tra produttori di videogiochi orientali e developer occidentali. Addirittura Aguilar suddivide i propri pensieri creando due colonne. In una colonna ha inserito gli studi che più probabilmente, sempre secondo lui, verranno acquisiti in toto e in un’altra colonna gli studi di cui probabilmente PlayStation vorrebbe invece solo avere una licenza. Nella prima colonna, ovvero quella delle acquisizioni globali, ci sono Square Enix, Ember Lab, Sky Dance New Media e addirittura Warner Bros. Nella seconda colonna ci sono invece solo, si fa per dire ovviamente, Konami, Capcom e Take-Two Interactive.
Il motivo per cui secondo Aguilar non è possibile per PlayStation acquistare Konami o Capcom, per fare un esempio, è che questi sviluppatori hanno accordi con tutta una serie di finanziatori esterni che PlayStation dovrebbe ripagare uno per uno. L’idea di acquistare le licenze dei personaggi è sicuramente più comoda. E se è possibile fare una una previsione riguardo il prezzo per esempio per l’acquisizione di Square Enix, più difficile risulta persino per Aguilar calcolare quanto costerebbe mettere le mani su Warner Bros perché, questa è la spiegazione dell’analista stesso, il valore di WB è difficile da calcolare dato che non è possibile stabilire se l’eventuale compratore avrebbe modo di mettere le mani in esclusiva sulle IP Warner Bros che al momento comprendono il Signore degli Anelli, l’universo di Harry Potter e tutti i supereroi marcati DC.
In chiusura vogliamo concentrare la vostra attenzione su una domanda che è stata rivolta su Twitter sempre ad Aguilar: la domanda riguarda perché CD Projekt Red non è nella lista e la spiegazione che l’analista dà della sua esclusione dei polacchi di CDPR dai possibili studi da acquisire riguarda purtroppo ancora una volta Cyberpunk 2077. Se ricordate, Sony è stata la società che ci ha messo più tempo a riammettere Cyberpunk 2077 sugli store online dei prodotti PlayStation. Decisamente quello che è successo con l’epopea fantascientifica di CDPR deve aver incrinato in maniera se non irreparabile ma bnetta i rapporti tra developer e l’eventuale publisher.
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