Da parte dei giocatori l’annuncio che Sony ha deciso di aumentare il prezzo dell’abbonamento PlayStation Plus non è certo stato accolto positivamente ma ci sono altri segnali che fanno invece supporre che la società non ha intenzione di fermarsi.
Parte della sfida tra console si gioca adesso non tanto e non solo sui prodotti che escono, che vengono acquistati e giocati ma anche su quello che è possibile fare con un abbonamento mensile più contenuto.
Proprio di recente, per esempio, gli utenti Xbox Game Pass si sono trovati con un aumento nell’ordine di un euro al mese, una piccola cosa ma che moltiplicata per tutti gli utenti porterà nelle casse di Microsoft un bel po’ di denaro. Lo stesso ritocco è stato annunciato anche da Sony e riguarda i prezzi del PlayStation Plus. E a seconda del fatto se siete già abbonati o meno potreste vedere l’aumento subito oppure nel mese di novembre.
Ovviamente la giustificazione della società giapponese riguardo questo aumento di prezzo degli abbonamenti è quella di avere la possibilità così di continuare a portare contenuti di grande qualità nel servizio. Ma nonostante si tratti in alcuni casi di un aumento annuo di circa 50 euro c’è almeno un luogo in cui questa decisione non sta creando sconvolgimento: la Borsa. Il che mette gli analisti nelle condizioni di riflettere sul futuro.
Sony ritocca il PlayStation Plus e potrebbe non fermarsi lì
L’annuncio dell’aumento che, in percentuale, è nell’ordine del 35%, con però la salvaguardia che l’abbonamento annuale ha comunque un prezzo più contenuto, sta provocando più di qualche mal di pancia sui social ma probabilmente al colosso giapponese questo interessa molto poco perché, con un andamento diverso rispetto a quando le società di solito annunciano gli aumenti il valore delle azioni Sony Group Corp è cresciuto.
Ed è proprio il fatto che il mercato ha comunque accolto positivamente la decisione della società che fa propendere gli analisti verso l’ipotesi che anche altri aspetti dell’esperienza videoludica firmata PlayStation potrebbero subire altri ritocchi. Vale però la pena andare a guardare anche ciò che la società ha presentato in termini di guadagno rispetto alle aspettative.
A tal proposito nel periodo tra aprile e giugno è stata registrata una vendita di PlayStation 5 inferiore alle aspettative, il che rende un po’ più oneroso e un po’ più complicato raggiungere il totale che Sony si è prefissata e che è 25 milioni di unità entro la fine dell’anno fiscale ovvero entro la fine del prossimo mese di marzo 2024.
Anche se, e questo invece è un aspetto positivo, i giocatori e le giocatrici del mondo sembrano disposti a spendere meno per altri beni pur di continuare ad avere a disposizione ciò che gli abbonamenti, PlayStation ma anche Xbox, hanno da offrire. Ma è chiaro che con i soli abbonamenti non è ancora possibile né per Sony né per Microsoft creare un modello sostenibile.