Sony Playstation è forse nel mondo delle console simbolo di una certa idea di tecnologia, un po’ posh ma soprattutto qualitativamente eccellente e tutti ora sono in attesa di vedere il nuovo PS VR di seconda generazione. Ma anche quando arriverà avrà ancora almeno una caratteristica che potrebbe darvi del filo da torcere.
Eppure, a guardare le decisioni prese da altri produttori di questo genere di accessori per i videogiochi, ma non solo, c’è un trend molto chiaro e che ci si aspettava collettivamente di vedere traslato in qualche modo anche dentro il nuovo visore. Che sarà comunque rivoluzionario. Ma non come sarebbe potuto essere.
Quello che uscirà dalle scatole di chi deciderà di acquistare o di chi ha già fatto il preorder sarà quindi un visore molto performante, un po’ più leggero, dotato di nuovi controller e ancora impossibile da portare a spasso. E a spiegare il motivo è Hideaki Nishino in persona, SVP di Playstation Experience, ovvero il punto di riferimento per quello che riguarda l’esperienza globale degli utenti della console Sony.
Playstation 5 e VR sprigioneranno una potenza immensa, ma…
Intervistato dai colleghi della testata nipponica Famitsu, Nishino è stato molto chiaro riguardo le scelte che hanno informato l’ideazione e la produzione del visore per realtà virtuale di seconda generazione della console Sony. Se avete mai avuto modo di provare un visore (e fatelo ma andate oltre i giochi demo che si trovano nella confezione, magari provando Moss 2) avete di certo sentito il brivido di essere portati a credere di essere altrove ma con un cordone ombelicale bello piantato nella nuca.
Il visore di Playstation ha infatti un cavo da collegare alla console e alla corrente per potervi mostrare il mondo straordinario che vedete e ascoltate. Una questione che accomuna molti visori e che è un po’ il limite di questa tecnologia per ora. Un limite che qualcuno sta tentando di superare migliorando la connessione wireless del visore con la fonte delle informazioni. Ma per ora, secondo il punto di vista di Nishino e quindi di Playstation, non ci sono abbastanza passi avanti nella trasmissione wireless e la società se l’è giocata andando sul sicuro anche con il PSVR 2.
Senza filo? Prima o poi, forse
Il ragionamento di Nishino sul perchè serva ancora un cavo (anzi due) per una esperienza in realtà virtuale ottimale non fa una piega: togliere i cavi avrebbe poi costretto Sony ad aggiungere potenza di calcolo e una batteria dentro il visore aumentandone ancora di più il peso e quindi riducendo ulteriormente la pazienza dei giocatori e delle giocatrici che si entusiasmano ma poi devono vedersela con il torcicollo. Quindi per ora niente PSVR wireless, almeno non finchè si potranno avere batterie più leggere e processori più piccoli.