Con il Natale alle porte, molti di noi si preparano a stendere (o ricevere) la lista dei propri desideri. Non solo tra i più piccoli. E la tecnologia é sempre più presente nelle nostre liste, anche nel settore dei giocattoli per bambini. Proviamo a scoprire alcuni giochi che, pur includendo innovazioni tecnologiche, mantengono centrale anche l’aspetto “classico” della manualità, essenziale per uno sviluppo sano dei nostri figli.
La tecnologia, lo sappiamo, pervade sempre più le nostre vite, in qualsiasi attività del nostro quotidiano. E non soltanto tra adolescenti e adulti: anche la dimensione dell’infanzia non é rimasta impermeabile alla diffusione di innovazioni di ogni genere, che mirano – almeno su carta e nelle intenzioni più nobili dei progettisti – ad aumentare le comodità di pressoché qualsiasi attività umana.
In particolare, il digitale é sempre più richiesto, anche tra i più piccoli. Il che, ne siamo ormai ben coscienti, può condurre a disagi significativi nei processi di formazione e di apprendimento, soprattutto se il suo utilizzo comincia in età troppo tenera e per quantità di tempo sproporzionate rispetto alle capacità intellettive ed emotive degli infanti.
Ed ora che si avvicina il Natale, molti genitori si trovano a fare i conti con sempre più richieste da parte dei loro figli, anche piccolissimi, di dispositivi tecnologicamente avanzati, tra cui anche smartphones e tablets. Cosa fare? A che età é giusto cominciare a mettere nelle loro mani strumenti dall’elevata potenza di calcolo? In grado di influenzare – e di dirigere – significativamente il loro percorso di crescita, tanto in ambito cognitivo quanto emotivo e spirituale?
In Italia, è stato calcolato che, ad oggi, docidici bambini su cento tra i 4 ed i 10 anni abbiano uno smartphone di loro proprietà. L’età media nazionale del primo cellulare, invece, é di poco più di 11 anni, scesa dai 14-15 di solo pochi lustri or sono. Ma il dato statistico forse ancor più interessante é questo: l’età é scesa per la necessità di sicurezza del genitore, non di crescita del bambino in un ambiente sempre più iper-tecnologico.
Diciamolo in tutta franchezza: non é una gara a chi detiene per primo tra le mani il dispositivo più tecnologicamente avanzato; e non é nemmeno un obbligo, perché anche senza essere rintracciabile ogni secondo del suo tempo quando non é insieme a noi, il nostro bambino sarà in presenza di altri tutori (all’asilo, a scuola, quando fa sport, oppure quando é accudito da famigliari e amici). Ed é inoltre pericoloso esporlo a fonti di iper-comunicazione, potenzialmente assuefacenti.
Ma non c’é da disperare, nemmeno al grido “Ma in classe ce l’hanno tutti!!” (sigh). Perché esistono alternative che non escludono la tecnologia, ma nemmeno la manualità. E che, unendo tradizione ed avanguardia, possono risultare la scelta migliore per garantire ai nostri piccoli il divertimento in una dimensione di contemporaneità, che non demonizzi la tecnologia e nemmeno la esalti, facendovisi fagocitare. Bensì, la sfrutti come strumento di svago, di formazione e di crescita utile, sicuro e sano.
Facciamo qualche esempio: per i piccoli dai 6 mesi ai 5 anni, la Fisher Price ha pensato a “Tino Robottino 4-in-1”, con tecnologia Smart Stages per accompagnare il percorso di crescita del piccolo attraverso diverse fasi, ciascuna con attività via via più complesse: a partire dallo sviluppo motorio, passando attraverso lo sviluppo causa-effetto, e poi del gattonamento-inseguimento, fino all’apprendimento dell’alfabeto.
O ancora, proprio in alternativa a smartphone e tablet, “La Fabbrica delle storie di Lunii”: é un dispositivo privo di schermo che consente di ascoltare storie per bambini, scritte da autori italiani ed internazionali, e di interagire direttamente con i loro personaggi ed i loro elementi. Inoltre, i bambini possono ascoltare anche le storie registrate da genitori, parenti ed amici.
Insomma, le alternative e la scelta davvero non mancano: al contrario, il settore ludico dedicato ai più piccoli ed alla formazione é davvero ricco di offerte di ogni genere, pensate e progettate insieme a pedagoghi, pediatri ed esperti per l’infanzia. Certo i nostri figli, avendo in mano questi giocattoli invece di uno smartphone, potranno sembrare “originali”, poco “omologati”, voci fuori dal coro. Ma basta che comincino a giocare insieme, magari a partire proprio da questo Natale, per far provare ai loro compagni, quelli più “smartphonizzati”, che il divertimento é garantito.
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