Dentro la prossima incarnazione di The Last of Us, il grande successo firmato Naughty Dog, potrebbe però infilarsi in qualche modo i V-Bucks, rappresentanti del modello di successo portato avanti da Epic games.
A farci immaginare una contaminazione di questo tipo non è stata una dichiarazione ufficiale ma una foto apparsa su Twitter che è servita per celebrare l’arrivo di un nuovo membro dentro il team che ha prodotto proprio The Last of Us.
Forse si tratta anche di un segnale che la nuova incarnazione dell’universo post apocalittico firmato Naughty Dog è pronto a farci vedere qualcosa. Del resto, e anche Neil Druckmann l’avevo detto, avremmo iniziato a vedere il nuovo Factions a partire dal 2023.
Potrebbe sembrare un accostamento veramente azzardato come quelli che avvengono in certe cucine fusion ma se dentro il team che si occupa di The Last of Us arriva la persona responsabile del sistema di monetizzazione che tiene in piedi tutto il carrozzone di Fortnite qualcosa dovrà pur dire questo passaggio.
L’annuncio è stato in realtà fatto proprio da Anders Howard con una fotografia condivisa con i suoi follower su Twitter, con cui si è fatto ritrarre in un angolo del nuovo posto di lavoro tra la scritta Naughty Dog e un grazioso poster di Jack e Dexter. Il curriculum di Howard è solido come la rocca di Gibilterra. Sue sono in pratica tutte le meccaniche principali di monetizzazione e gestione dei contenuti dentro Fortnite. E merito suo, o colpa sua a seconda dei punti di vista, è la divisione in 12 stagioni ed è anche suo il sistema di progressione all’interno del Battle Pass. Inserire una persona che ha lavorato anche come consulente per Rocket League e Fall Guys significa per Naughty Dog e per Sony aver messo le mani su qualcuno che è considerato effettivamente un esperto nei sistemi di monetizzazione e averlo infilato nel team che si occupa di The Last of Us è un segnale evidente della direzione che molto probabilmente il prossimo capitolo di Factions prenderà.
Forse non si chiameranno V-Bucks dentro il multiplayer di The Last of Us ma di certo saranno sostenuti da una struttura monolitica che, e questa è di certo la speranza sia del developer sia del publisher, aiuterà a portare il successo di The Last of Us nell’epoca dei multiplayer free to play.
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