Dell’Arabia Saudita ultimamente si sta parlando solo perché a suon di milioni il campionato locale attira nomi stellari del calcio ma c’è un altro aspetto dello sport su cui il Paese e i principi che lo governano stanno puntando: i videogiochi.
Con una mossa che parte da lontano e che dimostra una più che discreta lungimiranza, i principi sauditi hanno da tempo iniziato un percorso per trasformare il proprio Paese in un nuovo polo di attrazione per tutto quello che riguarda la tecnologia avanzata e l’intrattenimento digitale.
A titolo di esempio basta ricordare che il Public Investiment Fund della Arabia Saudita, gestito ovviamente dai principi, ha sborsato 38 miliardi nel reparto dei videogiochi attraverso Savvy Games Group. Una società che tra l’altro all’inizio si occupava soltanto di eSports ma che, grazie ai fondi ricevuti, si prepara a fare il salto di qualità.
Per ora la società ha partecipazioni in colossi come Nintendo, Tencent e Activision Blizzard e si attende a breve giro una nuova mossa che porti alla produzione di titoli autonomi. In attesa di vedere come sarà c’è da registrare un evento che si terrà tra qualche mese nel Paese e che ha riportato sotto i riflettori Mohammed bin Salman.
Gli eSports stanno solo adesso iniziando a consolidarsi agli occhi del pubblico e degli addetti ai lavori come qualcosa su cui vale davvero la pena investire. Anche se c’è ancora chi dibatte sul fatto che non si possano avvicinare agli sport tradizionali non si può allo stesso tempo negare che gli eSports contengano una buona dose di allenamento anche se non è quello che fanno i calciatori, gli atleti della velocità, neanche i piloti di Formula 1.
Ma questo al principe Mohammed bin Salman, erede al trono dell’Arabia Saudita, sembra importare molto poco. Il principe non ha mai nascosto di essere un videogiocatore e il suo titolo preferito è Call of Duty, un gioco che può rientrare tranquillamente tra gli eSports dati i tornei.
E parlando di tornei proprio in Arabia Saudita si è svolto un torneo di PUBG lo scorso anno mentre il prossimo mese di dicembre Riad, la capitale dell’Arabia Saudita, ospiterà i Global eSports Games, l’evento competitivo più grande del mondo che si tiene ogni anno ormai da tre anni. Qualche giorno fa si è concluso il tour di avvicinamento con premi da 50 mila dollari per i migliori giocatori di eFootball ma il clou delle attività deve arrivare.
Il lavoro che il fondo reale sta facendo nei videogiochi e negli eSports continua a produrre polemiche, c’è infatti chi sottolinea che questo amore per i videogiochi e per gli sport elettronici serva soltanto a fare un po’ di pubblicità positiva per un Paese che invece in tema di diritti delle donne e delle minoranze è ancora piuttosto indietro.
Paradossalmente però c’è da notare anche che se effettivamente la Arabia Saudita dovesse diventare un polo per i videogiochi, la lingua araba, una delle lingue meno utilizzate quando si tratta di localizzazione di videogiochi, potrebbe trovare un suo posto aiutando a rendere i videogiochi a loro volta più democratici e aperti.
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