Blizzard ha appena annunciato che la modalità PvP di Overwatch 2 verrà ridimensionata e che il cambiamento si rifletterà anche in Overwatch. I pro player hanno quindi cominciato ad esprimere il proprio disappunto.
Tra le lamentele che sono emerse in rete ce n’è una che messa nella giusta prospettiva non è per niente risibile: molti si sono lamentati di non essere stati consultati da Blizzard prima di decidere di fare questo cambiamento.
Verrebbe da dire che, però, Blizzard è lo sviluppatore e con il suo gioco può fare ciò che vuole. Ma quando tiri su un business che trasforma il giocare al tuo videogioco in un lavoro, sarebbe cosa buona e giusta quantomeno comunicare i cambiamenti agli addetti ai lavori prima di mandarli in mondovisione.
Di contro, essendo Blizzard lo sviluppatore di un gioco pensato per raccogliere quanti più giocatori possibili, è chiaro che lo scopo finale è far contento il maggior numero possibile di giocatori.
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Quando, giusto l’altro giorno, Blizzard ha annunciato che in Overwatch 2 le partite PvP saranno da cinque contro cinque e non più da sei contro sei, il mondo dei pro player è rimasto un po’ gelato. Nella nuova dinamica di overwatch due, infatti , non c’è posto per la categoria Tank. Chi ha fatto dei videogiochi la propria professione, magari specializzandosi proprio in Overwatch nel ruolo del Tank ora potrebbe rischiare di trovarsi senza lavoro.
Twitter si è quindi popolato di famosi giocatori di Overwatch che hanno fatto presente come questa notizia, annunciata come se fosse una bazzecola durante uno streaming, sia in verità una vera e propria bomba per loro. Alcune posizioni sono meno violente di altre. Per esempio Matthew deLisi ha così ragionato su social: “Se la modalità 5 contro 5 sia buona per il gioco, non fingo di sapere la risposta. Ma coordinarsi con un Tank, costruire una sinergia e dominare è probabilmente una delle cose più divertenti che abbia mai fatto in un videogioco”.
Hadi, invece definisce “davvero frustrante” il fatto che queste decisioni vengano prese consultando e facendo fare i test ai giocatori Platino senza interpellare i giocatori con le statistiche più alte e i professionisti. Al tweet di Habi ci sono state diverse risposte e una ci sembra interessante per vedere la questione anche dall’altra parte: dalla parte di chi semplicemente fa login, si fa una partita in amicizia e poi torna alla sua vita. Una delle risposte è stata: “I pro player sono tipo lo 1% dei giocatori. Lasciare che il design del gioco venga deciso da tutti i pro player sarebbe tanto sbagliato, se non peggio, per i Platino quanto lo sarebbe avere il design del gioco deciso dai Platino per i pro”. Il messaggio si conclude con un’analisi di marketing in miniatura: “Penso tu debba ricordare che Blizzard guarda alla figura nel suo complesso più che a noi” . E qualcun altro fa notare che: “Ii piaccia o no, il mondo dei pro è una conseguenza di un buon gioco, non è il contrario”.
Il mondo dei pro player è giovane e acerbo per molti aspetti ma non nascondiamoci dietro un dito: i pro player esistono e investono moltissimo tempo ed energia per raggiungere la vetta. Tanto più che proprio sul sito di Blizzard esiste tutta una sezione dedicata alla Overwatch League.
Il cambiamento della modalità PvP di Overwatch 2 che si ripercuoterà anche su Overwatch è ancora di là da venire: il gioco non è previsto prima del 2022. C’è quindi tempo e modo di scoprire se Blizzard abbia già pensato a un modo per gestire i pro player di Overwatch che potrebbero rimanere orfani di squadra.
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