Finalmente il Professor Layton e l’avvocato Wright arrivano con il crossover a loro dedicato, per la gioia di tutti i fan che non vedevano l’ora di sapere quali sorprese avrebbe portato questo particolare esperimento. Le potenzialità per vedere qualcosa di particolare, con dei personaggi come Layton e Wright, sicuramente ci sono, ma alla fine, il titolo riesce davvero a venire incontro a queste aspettative?
In realtà, Il Professor Layton vs Phoenix Wright: Ace Attorney non introduce nulla di particolarmente nuovo rispetto a quanto già visto nelle due serie a cui si ispira: all’atto pratico, ripropone le stesse meccaniche che caratterizzano l’una o l’altra saga, senza “mischiarle” troppo, seguendo una storia tutta nuova creata appositamente per questo capitolo. Il che si traduce in fasi di esplorazione e di indagine, enigmi da risolvere in puro stile Layton e processi in tribunale con giudice, testimoni e quant’altro.
Perfino chi non è pratico di rompicapi non avrà troppi problemi a risolvere i vari quesiti.
Alla fine non c’è niente di male in tutto ciò, è una formula che funziona bene, ma allo stesso tempo lascia anche uno strano retrogusto di occasione mancata. Non sarebbe stato male vedere qualcosa di completamente nuovo e creato appositamente per questa occasione, o un’integrazione maggiore tra le meccaniche esistenti. Ad ogni modo, quanto proposto è comunque piacevole ed efficace e, cosa molto importante, rende giustizia a entrambi i protagonisti della vicenda.
Sono i personaggi, più che il sistema di gioco in sé, il vero motivo per cui ci si avvicina a questo titolo. I protagonisti delle due serie e i nuovi personaggi di questa storia sono ben caratterizzati e, per quanto non ci si trovi di fronte a profili psicologici di chissà quale spessore, non sarà difficile affezionarsi a qualcuno (soprattutto ad alcune comparse, che sono davvero spassose!).
La trama in sé non si propone come nulla di rivoluzionario, parte in modo piuttosto lento, ma riesce a riprendersi bene e a catturare l’interesse con l’avvio del secondo processo.
Non si può che elogiare, del resto, il lavoro svolto per integrare elementi appartenenti a degli universi così differenti tra loro. Contrariamente a quanto è stato fatto con il gameplay, che tiene sostanzialmente distinte le fasi di risoluzione degli enigmi da quelle dei processi, in termini di storia, dialoghi, e non ultimo, di design, i protagonisti delle due serie riescono a relazionarsi e a interagire senza particolari forzature. Probabilmente, parte della buona riuscita di questo aspetto è dovuta alla scelta di ambientare la vicenda in un universo completamente nuovo, che non appartiene né all’una né all’altra saga.
Dopo una sequenza iniziale che introduce brevemente i personaggi e contemporaneamente fa da tutorial, l’improbabile gruppo si trova misteriosamente catapultato in una strana città dall’aspetto medievaleggiante che ha ben poco a che vedere con il mondo da cui provengono i nostri eroi, ma è inutile dire che starà comunque a loro risolvere i misteri che si celano dietro agli avvenimenti narrati.
La trama in sé non si propone come nulla di rivoluzionario, parte in modo piuttosto lento, ma riesce a riprendersi bene e a catturare l’interesse con l’avvio del secondo processo. Le parti che si svolgono in tribunale sono quelle più animate e forse piacevoli da giocare (oltre che impegnative), dal momento che danno modo di conoscere più approfonditamente i personaggi coinvolti. Fortunatamente, per quanto lo svolgimento dei processi sia quasi del tutto identico a quanto già visto nei capitoli canonici dell’avvocato in blu, non vengono esclusi dall’azione gli altri due illustri protagonisti, Layton e Luke, che affiancano in modo più che ottimo Wright e la sua assistente Maya. Gli enigmi caratteristici della saga di Layton, tuttavia, risultano un po’ meno integrati con la storia di quanto non lo siano le sedute in tribunale. Nonostante vengano date spiegazioni più o meno convincenti per giustificare la loro presenza, molti di essi non sono indispensabili per andare avanti con la vicenda.
Non sarebbe stato male vedere qualcosa di completamente nuovo e creato appositamente per questa occasione.
A questo va ad aggiungersi il fatto che i vari puzzle non sono poi così complicati: perfino chi non è pratico di rompicapi non avrà troppi problemi a risolvere i vari quesiti, ma anche se dovessero insorgere dei problemi con gli indovinelli, nel gioco sono cosparse talmente tante “monete aiuto” che non sarà eccessivamente difficile trovare la soluzione a quegli enigmi che risultassero eventualmente più ostici.
Nell’economia globale del gioco, non mi sento di bollare questo aspetto come un difetto grave: da una parte farà un po’ storcere il naso a chi è ben avvezzo a risolvere rompicapi, dall’altra rende la narrazione più scorrevole e fa in modo che il titolo possa essere alla portata di tutti.
In realtà, il punto di forza del gioco è proprio nell’essere alla portata di tutti. Per quanto titoli del genere spesso rischiano di essere omaggi destinati soltanto ai fan delle saghe coinvolte, in realtà questo gioco è tutto l’opposto: un titolo adatto anche a chi conosce i protagonisti solo di sfuggita, che riesce nell’impresa di mantenere intatto il carisma dei personaggi senza troppi compromessi. Ovviamente, questo suo pregio ha un prezzo, ed è quello in parte già citato di essere poco temerario e di non osare abbastanza con gli innumerevoli spunti che potevano offrire gli universi di Layton e Wright.
In conclusione, voglio spezzare una lancia (ma anche due) in favore del comparto stilistico. Nonostante qualche sporadico rallentamento (che per quanto non infastidisca, poteva essere evitabile), la realizzazione dei filmati in stile cartone animato, dei modelli tridimensionali e degli sfondi è davvero di alta qualità. Stesso discorso per la fantastica colonna sonora e per il doppiaggio in italiano.
In definitiva, non ho motivi per non consigliare questo gioco soprattutto a chi ancora non dovesse conoscere il professor Layton o l’avvocato Wright, dal momento che questa potrebbe essere l’occasione migliore per scoprire dei personaggi davvero simpatici e particolari.
I fan di vecchia data avranno comunque la possibilità di giocare nuovamente nei panni dei loro beniamini, anche se probabilmente non troveranno in questo titolo la trovata geniale che magari si aspettavano.