Chi non ha mai sognato di creare un videogioco? Fin da tempi non sospetti, sia su PC che su console sono stati resi disponibili vari strumenti, più o meno professionali, per portare avanti quest’impresa, da RPG Maker fino a LittleBigPlanet. Il principale problema di questo tipo di esperienze, però, è la loro generale complessità, che ha impedito più volte agli utenti di esprimere appieno le proprie velleità creative. Project Spark, tramite un’interfaccia intuitiva, punta a evitare che ciò si ripeta, senza andare però a incidere sulla profondità dell’editor. Quest’ultimo può inoltre fare affidamento per la prima volta sulle potenzialità tecniche offerte dalla next-gen, necessarie per permettere al giocatore di creare mondi dalla grandezza decisamente consistente.
L’editor di Spark promette di essere divertente per i giocatori più creativi
Spark fa grande uso del sistema di gioco asimmetrico SmartGlass, che consisterà di trasferire l’editor su un qualunque tablet compatibile e guardare le modifiche avvenire in tempo reale sul televisore. L’opzione si potrebbe rivelare indispensabile per gestire tutta la mole di oggetti a schermo senza impazzire. Toccare e modellare il mondo di gioco sarà pertanto un gesto facilissimo, come sfiorare il vetro con due dita, un’operazione che con un joypad sarebbe sicuramente più difficile da gestire.
Ma è dal punto di vista della narrazione e della recitazione che Project Spark mostra davvero il suo potenziale, con un piccolo aiuto del sensore di movimento Kinect.
SmartGlass permetterà di navigare attraverso la selezione di oggetti, toccare quello che vogliamo inserire nel nostro gioco dei sogni e modificarlo a piacimento. Se avete amato titoli come RollerCoaster Tycoon, o anche più semplicemente The Sims, non avrete problemi a raccapezzarvi nella gestione del territorio sul quale andrete a costruire. Sempre con un tocco delle dita sarà possibile alzare o abbassare il terreno come più vi aggrada, per poi decorarlo con dei pack tematici di texture, che vi permetteranno di dare vita a lande infernali, o glaciali, o ricoperte dalla vegetazione, o tante altre opzioni ancora. Le possibilità concesse rientrano tutte perlopiù nello standard, ma sono presenti in numero sufficiente per elaborare lo scenario in maniera piuttosto distinta.
Se si ha inizialmente la sensazione di non poter fuoriuscire più di tanto dal template generale di Project Spark, sostanzialmente un’avventura fantasy, strumenti come i pennelli danno invece buone speranze a chi desidera dare vita a un tipo di ambientazione del tutto diversa. Un pennello quadrato, per esempio, potrebbe essere sfruttato per dare vita a una città cubista fuori dal mondo, magari con colori acidi in stile Tron.
Potrete registrare i movimenti o quelli dei vostri amici di fronte alla telecamera, e poi applicarli ai personaggi che si incontreranno nel gioco.
Per quanto non illimitato, l’editor di Spark promette di essere divertente per i giocatori più creativi, senza contare la prevedibile distribuzione nel tempo di oggetti ambientali tramite shop online. Rispetto a LittleBigPlanet, abbiamo però avuto la sensazione di un gioco che lascia l’utente molto meno libero di creare le meccaniche che preferisce. Al momento del nostro esame, l’editor si limitava a permetterci di creare delle semplici quest, magari intervallate da qualche combattimento in tempo reale. Da notare come, nella demo, la fase creativa e quella interattiva fossero intrecciate, e si potesse passare da una all’altra senza soluzione di continuità. Ma è dal punto di vista della narrazione e della recitazione che Project Spark mostra davvero il suo potenziale, con un piccolo aiuto del sensore di movimento Kinect.
All’interno dei livelli, potranno essere inseriti tutti i personaggi non giocanti che si desidera, per poi personalizzarli liberamente. Il livello di alterazione possibile è molto alto, e permetterà di dar vita a vere e proprie sessioni di motion capture. Potrete infatti registrare i movimenti o quelli dei vostri amici di fronte alla telecamera, e poi applicarli ai personaggi che si incontreranno nel gioco.
Rispetto a LittleBigPlanet, abbiamo però avuto la sensazione di un gioco che lascia l’utente molto meno libero di creare le meccaniche che preferisce.
Sempre grazie a Kinect, sarà possibile tramite il microfono doppiare i PNG, e naturalmente scrivere dei dialoghi testuali che pronunceranno tramite un fumetto. Non solo, anche tutti i vestiti e l’equipaggiamento indossato dai personaggi potrà essere creato o modificato dai giocatori. Project Spark non colpisce tanto per il gioco che permette di creare, almeno al momento, quanto piuttosto per le storie che si potranno raccontare attraverso motion capture e dialoghi registrati. Se andrà mai online, non vorremmo mai essere nei panni dei moderatori…