Quando diventi creatore di un vero e proprio genere, come è successo a FromSoftware con i Soulslike, poi diventa complicato riuscire a convincere la platea di giocatori, giocatrici e giornalisti che non hai sempre voglia di creare titoli con meccaniche Soulslike.
Eppure il team di sviluppo che quest’anno ha fatto sognare milioni di gamer in tutto il mondo con The Elden Ring sta cercando in tutti i modi di convincere chiunque capiti a tiro che il gioco su cui sta lavorando al momento e che uscirà non prima di un altro anno non sarà addomesticato e costretto a rientrare nei canoni dei giochi come Dark Souls e Sekiro. Anche perché il gioco in questione difficilmente potrebbe avere senso progettato come Sekiro. Che cosa ci si può quindi aspettare dal nuovo Armored Core?
In una intervista rilasciata proprio di recente ai colleghi di IGN dopo la vittoria di The Elden Ring del GOTY 2022 il director di Armored Core capitolo 6 Masaru Yamamura e il presidente di FromSoftware in persona Hidetaka Miyazaki hanno le idee piuttosto chiare su dove lo sviluppo del loro gioco con i robottoni sta andando e soprattutto dove deve arrivare. È il punto in cui deve arrivare non è produrre un titolo Soulslike meccanico.
Nonostante la serie di Armored Core, uscita sulle prime iterazioni della console Sony Playstation, sia effettivamente un prodotto di FromSoftware, con l’avvento dell’era dei Soulslike tanti hanno iniziato a domandarsi se il nuovo capitolo cui a quanto pare il team di sviluppo guidato al momento da Masaru Yamamura sta lavorando avrebbe trasformato anche questa serie con i mech da costruire in un titolo buio e punitivo. E non si può dire che non si tratti di dubbi circostanziati. Basta infatti guardare alla storia recente di FromSoftware.
Ma guardare proprio solo agli ultimi giochi prodotti da questo team di sviluppo è un errore. Perché prima di The Elden Ring, prima di Sekiro e prima di Bloodborne c’è stato anche Armored Core con il primo capitolo uscito nel 1997 e poi è arrivato in Europa nel 1998. A dimostrazione che questo team di sviluppo giapponese sa quello che fa. Non che la Terra di Armored Core sia un luogo idilliaco e di favola, siamo in un futuro in cui gli esseri umani sono costretti a vivere sotto terra, ma le meccaniche di gioco non sono quelle cui i nuovi fan FromSoftware sono abituati.
Nel corso dell’intervista tenuta con i colleghi di IGN, il presidente di FromSoftware ha voluto ribadire un concetto: “non abbiamo fatto nessuno sforzo consapevole per cercare di spostare il gioco verso un tipo di gameplay soulsborne. (…).” A questo chiarimento, che di certo farà piacere ai fan di Armored Core si aggiunge un’altra idea che ha plasmato lo sviluppo del nuovo titolo: “La direzione essenziale per Armored Core 6 è stata quella di tornare indietro e esaminare approfonditamente il concetto chiave della serie e quello che la rendeva speciale.” Ma cosa rendeva e rende speciale AC? Secondo il presidente di FromSoftware: “Abbiamo quindi voluto prendere l’aspetto dell’assemblaggio, l’idea di assemblare e customizzare il proprio mech, il proprio AC, e poi essere in grado di avere un altissimo livello di controllo sul mech assemblato“. E se anche Yamamura è stato il director di Sekiro, l’idea del combattimento di Armored Core 6 non è stata fotocopiata dal gioco precedente nonostante, e queste sono parole di Yamamura stesso, i due giochi “condividono la stessa essenza dello scontro come una lotta aggressivo, con cambi di velocità e molto action“.
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