Mentre parte della popolazione di giocatori e giocatrici è concentrata sullo spazio profondo di Starfield ce n’è un’altra parte che invece è tornata nel fantasy più duro e puro con Baldur’s Gate 3 ma a quanto pare PS5 non ce la fa.
La potenza di calcolo delle nuove console, Xbox Series X e PS5 nello specifico, viene messa ripetutamente alla prova con giochi che la sfruttano si può dire fino all’ultimo bite. E non potrebbe essere altrimenti.
Dove lo troveremmo il fotorealismo altrimenti? Chi non gioca su console ed è in grado di crearsi una propria macchina da guerra sotto forma di PC si tiene a debita distanza dalla console war. Eppure anche tra chi ha i PC c’è qualcuno che è rimasto un po’ indietro. Il caso riguarda Todd Howard cui è stato chiesto perché Starfield non sia stato ottimizzato per PC e la risposta è stata che il gioco è ottimizzato e che forse il giornalista doveva solo cambiare PC.
E quindi, forse in alcuni casi, è meglio giocare su console. Ma parlando invece di Baldur’s Gate 3, a quanto pare quello che il gioco pretende dalle macchine su cui gira è una potenza che PS5 fatica a tirare fuori. Soprattutto in una sezione di gioco.
Se avete deciso di giocare con Baldur’s Gate su PS5 preparatevi ad avere una esperienza di gioco meravigliosa e faraonica. Non soltanto per l’estetica ma soprattutto perché all’interno del codice di Baldur’s Gate 3 c’è una intelligenza artificiale che aiuta a gestire gli NPC. Perché in alcune zone ci sono ovviamente diverse persone, chiamiamole così, con cui potete, volete o dovete parlare e che hanno una certa reazione nei vostri confronti.
Ma stando alle prove fatte da Digital Foundry c’è proprio una sezione di Baldur’s Gate 3 in cui la presenza della folla genera uno stress sulle componenti interne di PS5 che risulta evidente. E purtroppo dai test fatti da Digital Foundry appare evidente che scegliere il Quality Mode o il Performance Mode, le due modalità per i giocatori PS5, non cambia la reazione della console nel momento in cui si arriva alla città. La città che straborda di vita umana e che quindi a una mole di personaggi da gestire.
Il calo nelle performance, nell’Atto III, non è una questione di grafica ma proprio una questione di CPU e proprio per il fatto che c’è l’intelligenza artificiale a gestire gli NPC per poter rendere realistica la città di Baldur’s Gate la quantità di persone presenti rallenta ovviamente le performance.
Ma anche se quello che ormai per tanti è diventato il famigerato Atto III, che si svolge all’interno della città su cui ruota il mondo di Baldur’s Gate, risulta difficile da gestire per i processori non si può non notare la qualità sopraffina di questo prodotto.
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