Dei numeri tenuti nascosti al grande pubblico sono emersi, e gettano nuova luce sul complesso sviluppo di Call of Duty.
Call of Duty è semplicemente il videogioco più famoso del mondo. Da quasi due decenni il titolo di Activision ha guidato e rivoluzionato il campo degli sparatutto in prima persona, migliorandone nettamente la qualità e trasformando il genere nel tipo di gioco più diffuso, cercato ed emulato del pianeta.
La saga ha avuto alti e bassi, con tanti bassi nell’ultimo lustro. Ma si tratta comunque del brand più importante del pianeta per quanto concerne il mondo videoludico, che è scoppiato ulteriormente con l’annuncio della modalità free-to-play Warzone. Tuttavia questo spostamento, che ha concentrato la maggior parte delle risorse economiche ed umane sul comparto battle royale e online del titolo, ha danneggiato e non poco la parte single player del gioco, una volta la migliore che si potesse trovare in un FPS. E man mano i grandi personaggi di una volta sono svaniti, lasciando un po’ di amaro in bocca, con tante campagne dimenticabilissime. Ma sviluppare Call of Duty non è certo un gioco da ragazzi, e anche ci sono aggiornamenti interessanti in tal senso.
Il noto contenzioso tra Microsoft e fondamentalmente il resto del mondo continua a stupire tutti. In particolare la CMA inglese, organo che sorveglia operazioni di acquisizione e combatte i monopoli nell’interesse dei consumatori inglesi, ha bloccato l’acquisizione di Activision-Blizzard, facendo infuriare e non poco la dirigenza di Microsoft.
Tra i tantissimi documenti normalmente segreti che sono venuti fuori, uno risulta molto interessante. Esaminando approfonditamente Call of Duty, il principale obiettivo di Microsoft con questa acquisizione, è venuto fuori che Activision fatica e non poco a produrre capitoli della saga.
Si legge infatti che tendenzialmente il publisher sia solito utilizzare uno studio al completo e metà di un altro studio per sviluppare un singolo capitolo della saga. Non solo, è noto che Activision utilizzi circa 15 partner di outsourcing/co-sviluppo per giochi medio-piccoli, tra i 20 e i 30 partner per titoli grandi come COD.
Si parla quindi di un dispendio di risorse titanico, che confermano come il triumvirato Activision-Blizzard-King veda nella saga di FPS la propria punta di diamante per dominare il mercato del gaming. E questo dato spaventa anche. In un’industria in cui si corre sempre in avanti, follemente, cercando a tutti i costi di creare giochi più grandi e graficamente migliori, ecco che appare difficile comprendere come questo modello di produzione possa essere sostenibile sotto tutti i punti di vista.
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