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Respinte le accuse a Quantic Dream dalla Corte d’Appello di Parigi

La Corte d’Appello di Parigi avrebbe responto le accuse mosse verso Quantic Dream, casa produttrice di titoli come Heavy Rain e Detroit: Become Human.

Un’immagine per Detroit: Become Human (fonte: YouTube).

Recentemente, Quantic Dream è stata al centro di uno spiacevole caso che l’ha vista accusata di aver creato ad alcuni dipendenti, sul posto di lavoro, un’atmosfera tossica, nonché di aver fatto diverse discriminazioni. Nel 2018, un ex dipendente ha mosso causa e citato in giudizio l’azienda, con la motivazione di ambiente di lavoro ostile; diversi quotidiani francesi hanno dato risalto alla vicenda, considerati i presunti episodi di razzismo e omofobia verso i dipendenti.

Ora, stando a quanto dichiara l’azienda, le accuse sarebbero però cadute, con la Corte d’Appello di Parigi che avrebbe respinto le accuse mosse verso l’azienda, allineandosi alle quattro precedenti sentenze (tutte favorevoli a Quantic Dream).

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Quantic Dream, cadono anche in Corte d’Appello le accuse di discriminazione e ambiente di lavoro ostile

Un’immagine dal sito ufficiale (fonte: sito Quantic Dream).

Già all’epoca dell’inizio delle indagini, l’azienda si era difesa citando in giudizio quotidiani come Le Monde e Mediapart, accusati di aver trasmesso notizie false durante lo svolgimento delle indagini. “Le accuse, respinte dall’azienda e contraddette dalla realtà di fatti oggettivamente verificabili, hanno seriamente danneggiato l’onore e la reputazione dello studio” afferma l’azienda in un comunicato ufficiale (via Gamasutra).

Ora, anche la Corte d’Appello di Parigi conferma la versione di QD, che come si legge nel comunicato si è pronunciata lo scorso 7 aprile in favore dell’azienda, respingendo le pretese di chi aveva accusato. Sembra essere finito un periodo non di certo positivo per l’azienda parigina, che ha subito un danno d’immagine non di certo trascurabile.

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La speranza di tutti è che, una volta fatti emergere i fatti per come si sono realmente svolti, si possa tornare a parlare solamente di videogiochi e che situazioni di discriminazioni e altri fatti spiacevoli non accadano mai sul posto di lavoro.

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Manuel Lucaroni

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