Quella volta che il mondo dei videogiochi è stato salvato da uno stagista coreano: senza di lui non esisterebbe Steam

Una storia davvero assurda che ha per protagonista uno stagista coreano e una causa legale che avrebbe potuto distruggere l’industria dei videogiochi come la conosciamo oggi.

Nel lontano 2002 l’allora piccolissima Valve decise di fare causa a quello che era il suo editore, ovvero Sierra Entertainment, che faceva parte di un enorme gruppo multinazionale, Vivendi, un vero e proprio titano dell’industria delle comunicazioni. I dirigenti di Valve erano arrabbiati perché Sierra e Vivendi avrebbero preso un accordo con degli internet cafè per installare Counter-Strike sui loro PC e farci giocare gli avventori. Il tutto, pare, senza confrontarsi mai con Valve che il gioco lo aveva fatto e ne possedeva i diritti.

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Quella volta che il mondo dei videogiochi è stato salvato da uno stagista coreano: senza di lui non esisterebbe Steam – foto via Youtube Valve – Videogiochi.com

A questo punto stando alla versione di Valve Sierra e Vivendi avrebbero assunto un grosso studio di avvocati di San Francisco per colpire continuamente tutti i dirigenti di Valve con cause, lamentele e ammonizioni amministrative e burocratiche di ogni sorta, che stavano rendendo non solo lavorare un incubo ma anche economicamente impossibile dato che tutti i soldi andavano agli avvocati. Gabe Newell, che oggi conosciamo come uno degli uomini più potenti dell’industria, stava per vendere tutto.

L’offesa oltre il danno, ad un certo punto tutti i documenti che arrivavano a Valve erano stati scritti in coreano. Cosa che rendeva ancora più difficile elaborarli e comprenderli, oltre che più costoso dato che ora sarebbe servito un interprete legale in coreano. Fortunatamente per Valve in quell’estate c’era un giovane stagista di origine coreane che ovviamente capiva perfettamente la lingua.

Come uno stagista ha salvato una delle più grandi industrie dei videogiochi

Attraverso lo studio dei documenti legali Andrew, questo il nome dello stagista, trovò delle prove che Vivendi non stesse rispettando i patti e riuscì ad aiutare il team legale di Valve non solo a creare una buona strategia ma addirittura a vincere in tribunale. Alla fine Valve riuscì a liberarsi dal giogo della compagnia più grande e diventata indipendente mise molte più risorse a disposizione di Steam, il suo nuovo progetto che avrebbe dovuto cambiare il mondo. Al contrario di quello che sta succedendo su FC 25 con gli hacker.

Tutta questa incredibile storia viene raccontata all’interno del nuovo documentario di oltre due ore lanciato dalla piattaforma per festeggiare il 20esimo anniversario dal lancio di Half-Life 2 che potete vedere linkato appena sopra queste righe. Purtroppo non viene raccontato altro di Andrew.

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