Chi si sarebbe mai aspettato di vedere un automobile italiana essere controllata a distanza? Ecco il grande capolavoro del nostro Paese.
Le automobili più interessanti riteniamo che siano anche quelle maggiormente sviluppate dal punto di vista tecnologico, il che le rende molto più variegate diversamente da quelle normali e che conosciamo già tutti quanti. Infatti, pensiamo che sia una fortuna quando riusciamo a comprare una di queste, per poi mantenerla in ogni suo lato in maniera tale da non doverne fare a meno un giorno di questi. Sarebbe una tragedia se succedesse.
Adesso, però, saremo maggiormente incentivati a comprarne qualcuna grazie all’idea di Matteo Battisti, un laureato in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano e con un’esperienza lavorativa presso Lamborghini e Huawei. Se prima aveva già una brillante carriera da genio, ora si dedicherà completamente alla costruzione meccanica per la Vay. La società ha sede a Berlino, ma soltanto di recente ha provveduto alla realizzazione di un auto senza conducente guidata da remoto mediante un tele-driver.
Un automobile che si comanda da sola?
L’ingegnere spiega accuratamente in che maniera dovrebbe funzionare questo nuovo veicolo: “L’obiettivo è che sia l’auto l’unica protagonista sulle strade: il cliente la ordina tramite app, riceve alla porta di casa una Kia e-Niro, una volta arrivato a destinazione è compito dell’operatore remoto parcheggiarla o portarla al prossimo cliente. Sembra un gioco da computer e invece Vay punta a offrire un vero e proprio servizio commerciale «con conducente remoto» in Europa. Il progetto è in sviluppo e ha il potenziale di alleggerire le strade delle città dalle auto dove rimangono parcheggiate anche più giorni”.
Ovviamente il mezzo di trasporto non si ferma soltanto a questo. E’ stato equipaggiato con sensori e videocamere differenti, oltre ad essere controllata da remoto da un teledriver come abbiamo detto prima. In tal maniera dovrebbe diventare un veicolo unico nel suo genere, probabilmente mai visto prima per il tipo di tecnologia con cui si propone. Matteo Battisti, inoltre, suggerisce una nuova eventualità: le strade potrebbero alleggerirsi, e non di poco secondo la sua considerazione:
“Nelle grandi città ci si sposta in metropolitana o con il tram; io stesso che uso l’auto non più di tre o quattro volte al mese per compiere lunghi tragitti mi sono chiesto se valga ancora la pena possederne una. C’è poi il rischio che venga vandalizzata o rovinata dagli agenti atmosferici, controlli, revisione, bollo, cambio gomme: a volte il possesso diventa fastidio. A Berlino, guidiamo su strade pubbliche con un “safety driver” nel veicolo da più di tre anni ormai, ed ora abbiamo ottenuto un permesso speciale ad Amburgo che ci permette di togliere il nostro operatore dalla vettura mentre la tele-guidiamo”.