Dopo la notizia del febbraio scorso con cui Activision spiegava di aver bannato più di 300.000 account per comportamenti scorretti, arriva adesso un update che porta il totale degli account bannati da Call of Duty: Warzone a 500.000.
L’annuncio è arrivato via Twitter e il tono è perentorio ma certo non trionfante. Non è proprio bello avere un tuo prodotto così tanto piegato dai cheater e dagli hacker. L’aspetto positivo è che sembra che sia Activision sia Raven software non stiano sottovalutando la questione e anzi stiano cercando di porvi rimedio.
A quanto pare però ci sono ancora un bel po’ di giocatori disonesti nelle mappe di Call of Duty: Warzone il che significa che avremo sicuramente nuovi update periodici riguardo queste operazioni di pulizia.
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Call of Duty: Warzone e il problema dei cheater
Ripercorriamo un po’ la storia dei cheater su Call of Duty: Warzone. La prima volta in cui abbiamo avuto un annuncio ufficiale del fatto che c’erano cheater su Warzone e che questi erano stati bannati risale a un anno fa, un mese dopo l’uscita del gioco. All’epoca l’annuncio riguardo la “ tolleranza zero per i cheater” era arrivato dall’account di Infinity Ward.
Il problema principale su Warzone sono i cheater che si armano di aimbot per migliorare le proprie prestazioni. Non c’erano sistemi automatizzati per scoprire i cheater all’inizio e tutto si basava sulle segnalazioni degli altri giocatori che si ritrovavano disgraziatamente sulla linea di tiro di uno di questi soggetti. Sistemi che sono poi stati invece implementati successivamente.
Andiamo avanti veloce e arriviamo al 2021, momento in cui lo sviluppo di Warzone è passato da Infinity Ward a Raven software, e arriviamo anche all’implementazione dei primi sistemi di controllo per scovare e eliminare i cheater. Circa un mese fa, per esempio, Activision ha dichiarato di aver messo in campo un sistema di ban dell’hardware di chi viene trovato a infrangere il regolamento del gioco ripetutamente. Il sistema dell’hardware ban funziona bypassando l’account che un cheater può creare: Warzone è un gioco free-to-play e quindi in realtà basta un nuovo account per poter ricominciare. Se però viene bannata la macchina su cui il giocatore gioca, cioè il sistema di controllo del gioco riconosce la firma dell’hardware utilizzato per giocare, per poter continuare a fare i propri comodi, il cheater dovrebbe comprare un hardware nuovo ogni volta che viene bannato. Decisamente dispendioso.
Non è la soluzione definitiva ma è comunque un deterrente. Non vorremmo neanche dare questo genere di notizie e, franciamente, stiamo ancora cercando di trovare una motivazione al perchè qualcuno dovrebbe usare sistemi scorretti in un gioco ma se ci sono queste storture è giusto che ci siano i ban.
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