Che abbiate o meno provato un visore per la realtà virtuale, sicuramente conoscete uno degli effetti collaterali più popolari: la nausea.
Pur offrendo un’esperienza assolutamente immersiva, unica nel suo genere e sotto molti aspetti fantastica, questi visori danno particolarmente fastidio ad alcune persone. Non è ben chiaro cosa predisponga al malessere, forse in qualche modo funziona come il mal d’auto o il mal d’aria… ma in ogni caso i sintomi sono ricorrenti e tutt’altro che piacevoli, spesso perfettamente in grado di rovinare completamente l’esperienza di gioco.
Per ovviare a questo problema le case produttrici si sono concentrate principalmente sul miglioramento della grafica e della fluidità di movimento, ottenendo risultati considerevoli. Con una simulazione più realistica il soggetto sente meno malessere, ma purtroppo non è una strategia infallibile e molte persone continuano a provare fastidio. Ed ecco che fa la sua comparsa una recente ricerca effettuata da una team della Purdue University, ricerca che sembra aver portato a una soluzione tanto semplice quanto efficace: aggiungere un naso virtuale!
Proprio così, un semplice naso digitale creato per apparire in modo realistico fra gli occhi dell’utente sembra aver risolto il problema del motion sickness dei visori come Oculus Rift. Come spiegano i ricercatori, sembra che l’aggiunta del naso funzioni come collegamento utile fra il cervello e il senso della vista.
I ricercatori confermano che la sensazione di malessere deriva proprio dal fatto che gli occhi vedono immagini che non corrispondono a ciò che il cervello percepisce. Il naso funziona come punto di riferimento per calibrare la posizione del corpo del giocatore nello spazio e quindi convince il cervello a lasciarsi andare, senza combattere il finto movimento creando la sensazione di malessere.
“Avevamo un dubbio sull’inserimento del naso in forma digitale, perché c’è un oggetto fisso in mezzo agli occhi che normalmente il cervello esclude dalla visuale” dichiara Davi Whittinghill, del Dipartimento di Computer Graphics Technology della Pursue University, che continua: “Sorprendentemente però i soggetti non notano il naso virtuale mentre giocano e molti sono rimasti stupiti quando, alla fine delle sperimentazioni, abbiamo loro comunicato di aver inserito nasi virtuali nella loro visuale”.
Fonte: kotaku
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