Recensione con voto di Hard West 2, uno strategico a turni duro e punitivo che vi strapperà qualche amara risata.
Hard West ci aveva colpito molto positivamente nella nostra anteprima del titolo ad inizio maggio. Lo sviluppo di un secondo capitolo di quel titolo piuttosto interessante che fu il primo Hard West questa volta era nelle mani di Ice Code Games, con Good Shepherd Games a fare ancora da editore. E dobbiamo dire che rispetto al passato sono stati fatti dei passi ina vanti sotto tutti i punti di vista, anche se alcuni passi sono più grandi degli altri.
La storia è molto semplice. Impersoneremo Gin Carter, un furfante che ama il gioco d’azzardo e che guida altri esuli della società in quello che dovrebbe essere l’ultimo grande colpo della loro vita. Saccheggiare un treno pieno d’oro, un gioco da ragazzi. Purtroppo però, Gin finirà a giocarsi tutto con il demonio in persona in un treno maledetto, perdendo la propria anima. Dovremo quindi rimetterci in piedi e guidare la nostra posse in tutto l’Hard West, per vendicarci contro le forze oscure. Con nuovi poteri oscuri.
Poche ore dopo l’inizio del gioco e avremo la nostra posse al completo, che ci guiderà lungo tutto il gioco, dandoci un aiuto fondamentale sul campo di battaglia e suggerendoci delle strade per risolvere dilemmi problemi. I personaggi che guideremo sono:
L’intero gioco sarà composto da due scenari molto diversi tra di loro. Da una parte ci sono i combattimenti, che ci fanno scendere con 4 membri della nostra posse in campo a sfidare il nemico. Qui è dove il titolo si avvicina di più ad X-Com, con una mappa tattica divisa in caselle, punti azione da utilizzare, coperture medie o alte, punti vita, punti ferita ecc. Le arene sono molto variega tra di loro, offrono sempre interessanti spunti tattici e qualcosa di memorabile ad ogni scontro a fuoco. E’ qui che Hard West 2 raggiunge i picchi più alti, offrendo dei combattimenti complessi e divertenti.
Dall’altra parte c’è la mappa più grande, che mostra tutte le città, i punti di interesse, gli accampamenti e gli incontri unici. Qui, a cavallo di veloci destrieri, la nostra posse esplorerà in lungo e in largo, tra taglie da collezionare e missioni secondarie, alla ricerca del treno maledetto che stiamo cercando.
Le meccaniche uniche nel combattimento di Hard West 2 sono senza dubbio due. Da una parte c’è il Bravado, che spinge i giocatori ad avere un approccio estremamente aggressivo. Quando un membro della nostra posse uccide un nemico entra appunto in Bravado, riottenendo tutti i punti azione del turno, e potendo quindi continuare a muoversi e a colpire i nemici. Inutile dire che se ci si muove bene, ferendo tutti i nemici e poi terminandoli con un solo personaggio, si può concatenare una fantastica e lunghissima serie di Bravado.
L’altra meccanica interessante è la fortuna. Quando cerchiamo di colpire un nemico e lo manchiamo, il gioco quasi ci dà una pacca sulla spalla, regalandoci dei punti fortuna. Una volta accumulati è possibile spenderli, automaticamente o gestendo personalmente la scorta, per essere certi di colpire l’avversario. Ciò rende molto meno frustrante sbagliare un colpo che ha il 75% di possibilità di andare a segno, e che invece vede il nostro proiettile incastrarsi nella parete dietro l’avversario.
Il sistema di proiettili che rimbalzano su alcune superfici metalliche, come carriole e candelabri, colpendo il nemico dietro al proprio riparo è divertentissimo e regala sempre grandi soddisfazioni.
Come accadeva nel primo, in Hard West 2 abbiamo un sistema parecchio peculiare di potenziamenti per i membri della nostra posse. Alcune abilità saranno sbloccate soltanto quando il nostro compagno o compagna d’avventure aumenterà la sua fiducia nei nostri confronti. In tal senso sarà fondamentale ascoltare i suoi suggerimenti quando faremo delle scelte morali esplorando la mappa. Ad un certo punto, ad esempio, un uomo che si vendica della sua famiglia uccisa confessa i suoi crimini e getta la pistola. Lazarus ci dirà di perdonarlo, Old Man Bill di ucciderlo per divertimento, Flynn ci ricorderà che su di lui pende una bella taglia e che non ci sono buoni o cattivi, ma solo opportunità da sfruttare per fare soldi.
La maggior parte delle abilità e dei potenziamenti, però, dipenderanno dalla “mano” di poker che ogni personaggio avrà. Andando avanti nell’avventura, troveremo parecchie carte da gioco nell’Hard West, carte che poi potremo dare ai protagonisti del gioco per aumentare la propria vita, la propria fortuna, la propria velocità e così via. Facendo poi coppie, doppie coppie, tris, scale e addirittura cinque carte uguali (si, avete letto bene) si sbloccano abilità uniche e potentissime.
La storia narrata e i dialoghi di Hard West 2 sono molto interessanti, avremmo voluto vedere più tempo e più occasioni per lo sviluppo dei personaggi e di alcune missioni secondarie che si sbrigano troppo velocemente. Lo stile grafico delle illustrazioni, dei filmati e anche del gioco in generale è piacevolissimo e memorabile. Il gameplay è divertente e raggiunge picchi altissimi mentre si combatte, meno interessante la fase di esplorazione della mappa. Buone le musiche e il doppiaggio.
Purtroppo anche Hard West 2 soffre un po’ di quel problema che affligge tanti studio più piccoli, con un budget non troppo elevato. Tutto quello che si vede è interessante ma, combattimento a parte, tutto sembra un po’ troppo stretto e tagliato. Non ci sono molte armi, non ci sono tanti tipi di nemici, le nostre scelte non hanno un impatto sul mondo di gioco e alcune aree sembrano delle occasioni sprecate. La componente RPG è migliore rispetto al primo capitolo, ma ancora troppo abbozzata. Non è possibile modificare in alcun modo i membri della posse e anche equipaggiando, ad esempio, degli stivali particolari, non vedremo la skin del personaggio cambiare. Il fatto che alcuni membri abbiano delle convinzioni totalmente opposte e spesso contrastanti, si pensi a Lazarus e Old Man Bill, ma che patteggiare per uno non danneggi il nostro rapporto con l’altro è un po’ strano.
PRO
CONTRO
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