Ognuno di noi gioca ai videogiochi per i motivi più diversi e tra questi motivi c’è sicuramente quello di sfogare un po’ di frustrazione. E se la vostra principale fonte di stress sono i colleghi dell’ufficio The Company Man può aiutarvi a evitare di pianificare una strage alla prossima festa di Natale.
Sembra una definizione ristretta e castrante per questo gioco uscito fresco fresco nella sua versione Xbox e Playstation ma che i giocatori PC e Nintendo Switch conoscono da un po’ ma è in realtà un punto a favore. Il titolo sviluppato da Forust e distribuito da Leoful prende infatti una situazione specifica, la vitaccia che si fa in tanti uffici, e la trasforma in una parodia di cui l’ultimo degli ultimi (esclusi gli stagisti ovviamente) si vendica un piano dopo l’altro, una scrivania dopo l’altra.
Nella sua costruzione è una esperienza catartica senza voler per forza atteggiarsi ad epopea. E’ un titolo fatto per ridere di una situazione in cui tanti di noi si trovano, forse ci insegna anche qualcosa ma più di tutto aiuta a smettere di prendere troppo sul serio le stilettate dei colleghi, le sfuriate dei capi e il riccamente claustrofobico corollario del lavoro in ufficio.
Il gioco prodotto da Forust è innanzitutto bello dal punto di vista estetico e divertente. Non perfetto e forse anche un po’ troppo breve, come le migliori pause caffè del resto, ma il suo lavoro lo fa bene. Cerchiamo di non raccontarvi nulla dei punti salienti ma proviamo lo stesso a raccontarvi come è stata la nostra scalata al potere.
La storia comincia con Jim che, ed è una situazione già di per sè molto assimilabile alla vita reale, si trova in un nuovo ufficio e al primo giorno di lavoro commette un errore. Un errore madornale a quanto pare, tanto che viene sbattuto all’ufficio assistenza clienti, il punto più basso della società a quanto pare. E il suo viaggio all’inferno comincia da qui.
Il gioco è in 2D quindi molto dei livelli lo fa lo stile con cui i vari elementi sono stati disegnati e animati ed è proprio l’attenzione e la varietà degli elementi presenti nei livelli uno dei punto a favore di questa esperienza. Come pure è molto azzeccato tutto ciò che aiuta a farci entrare nell’ambiente. Un po’ meno chiari a volte i rimandi alla vita corporate ma con la satira, si sa, il rischio è che la battuta la capiscano in pochi. Purtroppo ogni tanto anche in The Company Man è così.
Ma anche se abbiamo attraversato i livelli senza chiederci troppo perchè alcune battute e alcuni personaggi proprio non tornavano, non è questo che non ci permette di dare un punteggio pieno a The Company Man. Il gioco soffre un po’ dal punto di vista delle meccaniche nei combattimenti con le hitbox che non sono sempre affidabili e la reattività di Jim a tratti rallentata ma senza apparente motivo. Un peccato per un gioco così buffo e simpatico che comunque può trasformarsi in un bel regalo all’impiegato o all’impiegata del vostro cuore per strappare loro un sorriso.
PRO
CONTRO
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