Recensione con voto di WW1 Isonzo, FPS online ambientato sulle Alpi, che racconta la guerra tra Italia e Austria-Ungheria.
L’annuncio di WW1: Isonzo – Italian Front, ha certamente avuto una eco importante tra una community relativamente ristretta di appassionati. Dopo la delusione totale di Battlefield 2042 e un Call of Duty Vanguard sottotono, sono sempre di più coloro che cercano un’esperienza realistica e fedele. E si rifugiano, ovviamente, nel panorama indie, che negli ultimi anni si è arricchito parecchio da questo punto di vista. E la collaborazione tra gli sviluppatori di Blackmill Games e gli editori di M2H ha già dato vita a titolo interessanti in passato, come Verdun e Tannenberg. Vediamo come se la sono cavata con Isonzo.
A differenza di Verdun, che si focalizzava sulle battaglie di trincea, e di Tannenberg, che invece era caratterizzato dai grandi attacchi laterali e dall’accerchiare il nemico, Isonzo ha un altro obiettivo. Focalizzandosi sul conflitto tra il Regno di Italia e l’Impero Austo-Ungarico sulle Alpi, il titolo riesce perfettamente a restituire il feeling di guerra verticale. Il campo di battaglia non è piatto, e difficilmente riuscirete a vedere per tanti metri davanti a voi. Il paesaggio è severo, rupestre, aspro e difficile da dominare. Riuscire a trovare un’altura ben difesa e sfruttare la posizione diventa fondamentale per arrecare danni alla squadra avversaria e coprire l’avanzata del proprio esercito. Le trincee ci sono, e così anche il filo spinato e le postazioni di mitragliatrici, ma sono molto meno delineate e continue rispetto agli altri titoli della serie.
Ovviamente il punto cardine di ogni FPS, le armi. Dal punto di vista estetico e delle animazioni, ancora una volta, gli sviluppatori si sono superati. Ogni bocca da fuoco e ricreata con un’attenzione davvero maniacale ed una cura certosina per il più piccolo dei dettagli. Venture del legno nei calci dei fucili, scolorimenti sulle leve dei caricatori bolt-action, graffi lungo le canne dei mitragliatori. Tutto è sporco, unto, vissuto. Purtroppo dobbiamo notare che non ci sono tantissime bocche da fuoco e che il processo per sbloccare nuove armi in Isonzo è lento e richiede tanto grinding.
Il gunplay è migliorato rispetto ai giochi precedenti, ma non è ancora divertente come vorremmo da un videogioco in cui, tutti i tatticismi a parte, soprattutto si spara. In particolare i fucili e le carabine non scalciano come ci piacerebbe e la sensazione di aver sparato è restituita quasi totalmente dal nemico che cade per terra, morto, o dal sangue che schizza, piuttosto che dallo scalciare dell’arma.
Il time-to-kill è basso, con un colpo di carabina ben pizzato che di solito elimina la minaccia. Da questo punto di vista è necessario muoversi con grande accortezza e intelligenza per evitare di essere obliterati da una posizione difensiva arroccata su un punto elevato della mappa. Pericolosissime le postazioni di mitragliatrici nemiche, che devono essere immediatamente liberate dai cecchini prima che spazzino ogni tentativo di avanzata.
In Isonzo ci sono 6 classi:
Complessivamente il sistema funziona, con una differenziazione tra le classi che all’inizio non è netta, ma che man mano che si livella diventa più profonda ed appagante. A patto di padroneggiare più classe, dato che ci sono solo un tot. di posti per le classi specializzate. Da questo punto di vista consigliamo di livellare il fuciliere, che non ha limitazioni, e la vostra classe preferita.
La modalità di gioco principale del titolo è Offensiva. Una modalità classica, che ricorda quelle viste su Battlefield. Bisogna conquistare degli obiettivi e far esplodere delle postazioni difensive nemiche, quindi procedere ad altri due obiettivi e così via. Chi attacca ha un numero limitato di soldati, chi difende deve fermare l’attacco fino allo scadere del conto alla rovescia. In base ai risultati di una singola battaglia, quella successiva viene influenzata a favore di chi ha vinto il giorno precedente.
Guerra di montagna. C’è Cengio, in cui sarà fondamentale conquistare il monte Corbin, e il Fior, in cui si combatte per il predominio di Asiago.
Battaglie dell’Isonzo. C’è il Carso, in cui si ebbero battaglie terrificanti e sanguinose, il Sabotino, ideale per i cecchini, e Gorizia, unica mappa in cui è possibile vedere meno campi aperti e più abitazioni e strutture,
WW1 Isonzo Italian Front è un FPS tattico che restituisce bene il contesto storico, geografico e tecnologico della battaglia che vuole raccontare, con dei picchi che vanno direttamente nell’eccellenza. Le classi sono variegate ma solo col tempo si differenziano davvero. Le mappe hanno parecchi spunti tattici e tante opportunità da cogliere. Convince anche il sonoro, piacevole sentire l’italiano. Peccato per uno shooting non abbastanza memorabile e per un sistema di crescita davvero troppo lento.
C’è poi la criticità maggiore di giochi di questo tipo: la community. Isonzo funziona solo se la mappa in cui giocate è popolata, altrimenti meglio evitare, dato che i bot possiedono un’IA più vicina alla Prima Guerra Mondiale che al 2022. Se il server in cui giocate è pieno, allora proverete un’esperienza interessante e anche maledettamente impegnativa se non avete già esperienza con questi titoli. Al contrario, tantovale uscire e riprovare più tardi.
PRO
CONTRO
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