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Remember Me

Quando abbiamo visto Inception, ci siamo subito chiesti come sarebbe venuto un videogioco basato sul geniale film di Christopher Nolan. Remember Me, nuova IP del neonato studio francese Dontnod, è la risposta che stavamo aspettando. Anche il gioco pubblicato da Capcom, infatti, trasforma la mente in un parco giochi, sfruttandola come elemento per portare avanti tanto la narrazione quanto il gameplay. A differenza della fortunata pellicola qui citata, tuttavia, sarete chiamati a giocare non con i sogni, ma con qualcosa di altrettanto intimo e radicato nella coscienza di una persona: i suoi ricordi. Il gioco, collocato nel 2084 e ambientato a Neo-Paris, versione futuristica della capitale francese, immagina che cosa succederebbe se le memorie potessero essere vendute o, ancor peggio, rubate. Ciò è possibile grazie a un dispositivo di digitalizzazione dei ricordi, chiamato Sensen, ovviamente controllato dalla multinazionale malvagia di turno, la Memorize. La premessa è brillante, e resterà nella nostra mente anche molto tempo dopo che avremo finito il gioco, spingendoci a chiederci come ci comporteremmo in un simile mondo.

Per quanto ben realizzato, il sistema di combattimento deve cedere il passo a quello che è in assoluto il momento più originale e meglio riuscito di Remember Me: la navigazione nelle memorie.

Grazie al controllo dei ricordi le persone possono migliorare la loro vita impiantandosi memorie piacevoli, mentre le vittime di attacchi hacker al proprio cervello soffrono conseguenze gravissime, mutilate del loro bene più prezioso: l’identità.
Nei panni di Nilin, eroina forte e indipendente dovremo ribellarci a questo establishment. La prima cosa che colpisce è la bellezza del setting. Neo-Paris è un luogo affascinante, insolito per un videogioco, che combina le atmosfere eleganti della sua controparte reale con la decadenza tipica delle opere cyberpunk alla Blade Runner. Per quanto meraviglioso, si tratta comunque di un semplice palcoscenico, dove l’esperienza sarà principalmente guidata, ripartita da sequenze adventure alla Uncharted e combattimenti tramite un sistema di combo basato perlopiù sul corpo a corpo. La chiave per vincere gli scontri nel gioco sta nel giusto tempismo, e premere tasti a caso non porterà da nessuna parte. Una delle possibilità più intriganti è offerta dal sistema di combo, che permette un grado di personalizzazione davvero molto alto. In questo modo, potrete elaborare strategie uniche, e fare sì che ogni mossa dia sponda alla successiva, riducendo per esempio il tempo di attesa nell’esecuzione o aumentando la quantità di danno inflitto.

Grazie al controllo dei ricordi le persone possono migliorare la loro vita impiantandosi memorie piacevoli, mentre le vittime di attacchi hacker al proprio cervello soffrono conseguenze gravissime, mutilate del loro bene più prezioso: l’identità.

Per quanto ben realizzato, il sistema di combattimento deve cedere il passo a quello che è in assoluto il momento più originale e meglio riuscito di Remember Me: la navigazione nelle memorie.
Nilin potrà entrare nella testa dei suoi bersagli per rubarne i ricordi, attraverso le cosiddette Remembranes, ma prima dovrà attraversare una visualizzazione olografica del loro passato, dove sarà chiamata a superare ostacoli e risolvere semplici puzzle ambientali. La protagonista avrà poi accesso al remix delle memorie, in pratica delle scene interattive dei ricordi del soggetto. Qui, il giocatore potrà manipolare dei singoli elementi in modo da cambiare la natura del ricordo, da positivo a traumatico, per esempio, e di conseguenza alternarne l’effetto nella coscienza di chi lo possiede. Azzeccare la sequenza corretta di azioni da compiere non è difficile, ma l’idea è talmente potente che vi spingerà a riflettere realmente su che cosa formi davvero la nostra identità, e sull’impatto che la memoria ha sulla nostra vita. In un videogioco, non sono cose che si vedono tutti i giorni. Questo non vuol dire che Remember Me sia perfetto, sorprendentemente neanche nella sua sceneggiatura, i cui dialoghi sono troppo rozzi per emozionare davvero. Tuttavia, l’idea alla base del mondo di Remember Me, e tutte le implicazioni filosofiche che comporta, saranno sufficienti per farvi innamorare di quest’avventura, e di tollerarne i difetti più grossolani. Siamo davvero pronti ad affrontare un futuro dove la tecnologia è così pervasiva da entrare nei nostri ricordi? Giocando a Remember Me, forse troverete la risposta. E potrebbe non piacervi affatto.

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