La storia dei videogame è stata marchiata a fuoco da titoli controversi che, pur capaci da soli di cambiare totalmente il settore, hanno spaccato in due pubblico e critica, scatenando pareri e opinioni talmente opposti ed estremi da essere oggetto di accese discussioni anche a molti anni di distanza. Tipico esempio è proprio Resident Evil 4. Il quarto capitolo della saga horror di Shinji Mikami, pubblicato prima su Nintendo GameCube nel 2005 (si trattava di un’esclusiva bomba, una di quelle destinate a fare il sangue amaro a tutti i non possessori di hardware Nintendo) e in seguito convertito per quasi tutte le piattaforme, coincise sì col punto di rottura con gli stilemi e il tanto compianto passato della saga, ma allo stesso tempo anche con un picco di innovazioni tecniche e di gameplay di cui ancora oggi è il prototipo perfetto (e per le quali ottenne una valanga di premi).
Offre agli utenti PC la versione graficamente più avanzata di quello che da molti viene definito come un capolavoro indiscusso.
Parliamo degli ormai tanto inflazionati Quick Time Event, rielaborati in chiave moderna da Mikami dopo l’esperimento di Shenmue; di una solida componente survival, supportata dalla raffinatissima IA dei nemici; di un’intuitiva quanto spettacolare visuale in terza persona con telecamera sopra la spalla destra del protagonista, che ha dato il via a tutta una serie di cloni (Gears of War e Dead Space tra i più blasonati, ma anche lo stesso The Evil Within, firmato ancora da Mikami). Insomma, con Resident Evil 4 si segnò una netta linea di confine con il passato, a livello di gameplay come a livello tecnico. E in effetti, pur trascorsi ormai ben dieci anni dalla sua originaria uscita, il gioco continua a reggere bene il confronto con i competitor contemporanei, soprattutto se parliamo delle riedizioni in HD uscite su PlayStation 3 e Xbox 360 circa tre anni fa.
Il gioco continua a reggere bene il confronto con i competitor contemporanei, soprattutto se parliamo delle riedizioni in HD uscite su PlayStation 3 e Xbox 360 circa tre anni fa.
Detto ciò, lasciamo il dovuto spazio a quello che è senza dubbio il punto forte del prodotto, la totale rimasterizzazione in alta definizione del comparto visivo originale. Oltre a un restyling grafico delle texture (visibile già solo grazie agli screen comparativi diffusi da Capcom nei mesi scorsi), che svecchia notevolmente personaggi e location protagonisti dell’avventura spagnola dell’ex rookie cop di Raccoon City, a fare la differenza sono senza dubbio i 60 frame al secondo costanti, che garantiscono a questa Ultimate HD Edition una fluidità senza pari, anche nelle fasi più concitate di gioco.
A fare la differenza sono senza dubbio i 60 frame al secondo costanti, che garantiscono a questa Ultimate HD Edition una fluidità senza pari
Un rilevante lifting grafico, quindi, che si traduce nella migliore versione possibile di Resident Evil 4, e che è impossibile non apprezzare, soprattutto nel corso degli spettacolari eventi scriptati interattivi, tra esplosioni e combattimenti mortali decisamente esaltanti. Il nuovo comparto tecnico/grafico del gioco va inoltre ad aggiungersi a tutta quella serie di aggiornamenti significativi introdotti nelle versioni successive a quella per GameCube, che incidono sia sulla longevità del gioco che sul divertimento garantito al giocatore. Tre sono le ramificazioni secondarie rispetto alla modalità di gioco principale del titolo: la missione Separate Ways (precedentemente appannaggio della sola versione PlayStation 2 del gioco), il mini-gioco Assignment Ada e la sempre gratificante modalità Mercenaries. Nel dettaglio, in Separate Ways ci si può cimentare in uno spaccato alternativo di gioco in cui si vestono i panni di Ada Wong per seguire le vicende da un punto di vista diverso, anche se con una durata nettamente inferiore rispetto all’avventura di Leon. Quanto ad Assignment Ada e Mercenaries, invece, si tratta rispettivamente di una breve avventura con la spia orientale ancora protagonista, e di un mini-gioco dalla spiccata componente action che prevede una lunga serie di combattimenti di massa all’interno di enormi arene. Soddisfacenti aggiunte che offrono una maggiore longevità al gioco.
In conclusione, se da un lato possiamo ritenerci soddisfatti dello sforzo di Capcom che offre (finalmente) agli utenti PC la versione graficamente più avanzata di quello che da molti viene definito come un capolavoro indiscusso, dall’altra non possiamo che tornare a domandarci quando la saga di Resident Evil prenderà la nuova, attesa piega che riporterà in auge il brand. Pur consigliando senza riserve Resident Evil 4 Ultimate HD Edition a tutti coloro non avessero avuto ancora modo di giocare una delle innumerevoli versioni del titolo, visto anche l’abbordabilissimo prezzo di 19,99 euro su piattaforma Steam, a noi non resta che sperare che Capcom, tra un porting di contorno e l’altro, si stia impegnando anche per far tornare grande una delle saghe più innovative, spaventose e amate della storia dei videogame.
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