Un retroscena molto interessante quello che riguarda God of War Ragnarok, con dei dettagli sullo sviluppo negli ultimi mesi.
God of War Ragnarok è praticamente l’argomento principale di queste ore per il mondo dei videogiochi, con parecchi appassionati che non fanno altro che parlarne. Si tratta di un sequel diretto dell’amatissimo titolo uscito nel 2018, che segue ancora le avventure di Kratos e suo figlio Atreus, sempre più protagonisti ed invischiati nelle faccende della mitologia norrena. E in questo titolo gli scontri con alcuni dei principali dell’intera mitologia nordica sono praticamente indimenticabili, e non fanno altro che aumentare le valutazioni personali dei videogiocatori, che stanno superando anche quelle della critica. Ricordiamo che al momento il gioco vanta un 94/100 su Metacritic.
E mentre tutti stanno facendo il massimo per arrivare al finale del gioco, con delle maratone che farebbero invidia ad alcuni streamer online, ci sono degli aggiornamenti interessanti che riguardano lo sviluppo del titolo. Con un retroscena davvero molto particolare che riguarda un momento critico, persino drammatico vissuto dagli sviluppatori.
God of War Ragnarok e il panico prima del lancio
In un’intervista ai microfoni di GQ Magazine il director di God of War Ragnarok, Eric Williams, ha affermato che ora le cose stanno andando molto meglio e la situazione è certamente meno tesa che in passato. Non molto tempo fa, poco prima del lancio del gioco, la situazione a Santa Monica era a dir poco preoccupante e in tanti temevano che stessero lavorando ad un prodotto non sufficiente. “Tre mesi fa stavano impazzendo: ‘Porca miseria, il gioco non va bene. Cosa faremo?’ si domandavano tutti“, ha rivelato Williams. “Non riesco nemmeno a immaginare come si sentano oggi. Vorrei avere una macchina del tempo per tornare indietro e sentirmi così”, ha affermato.
C’è stato poi un veloce commento di Cody Barlog, che ha lavorato ai vecchi giochi per PS2 ed è stato il game director del reboot del 2018. “Alla fine, lo sviluppo è un po’ come andare a cavallo. Quando il cavallo decide di correre e inizia ad andare, ci si sente come se non si avesse il controllo e si stesse solo tenendo duro”, ha affermato.