Se un developer si schiera i giocatori si lamentano, se un developer non si schiera i giocatori si lamentano. Perchè ce la si prende così tanto quando un’azienda del nostro settore prende una posizione? Del resto tante aziende di altri settori lo fanno, eppure per chi si occupa di intrattenimento sembra che tutto debba avere questa aura di scanzonato menefreghismo.
Pero poi si applaudono giochi come The Last Of Us e Life is Strange perchè toccano tematiche così contemporanee o, per non scomodare giochi troppo complessi, si parla tanto di The Sims 4 che aggiunge un pacchetto per i matrimoni in cui potete sposare chi volete con la cerimonia che preferite. Questa in buona sostanza è il messaggio che abbiamo ricevuto da una giocatrice di Destiny 2 che si firma come Zoe. La giocatrice, ci spiega nel messaggio che ci ha inviato alla nostra casella di posta elettronica, è rimasta colpita dal polverone che si è alzato intorno alla decisione di Bungie di prendere pubblicamente posizione nei confronti della possibilità che negli Stati Uniti si dia spazio a una riduzione dei diritti delle donne, nella fattispecie il diritto di abortire.
Abbiamo parlato di giochi che trattano la guerra in modi che ora non sono più comprensibili, abbiamo parlato di giochi che inseriscono tematiche LGBTQ+, ce la prendiamo con i team di sviluppo sessisti. Però quando un team di sviluppo si alza e prende davvero posizione i suoi fan si offendono? La dimostrazione di questa strana schizzofrenia è tutto quello che si può tranquillamente leggere su Twitter (grazie Zoe per il link) sotto il messaggio che il developer di Destiny ha affidato al social dell’uccellino azzurro.
“Qui dentro Bungie crediamo che chiunque abbia il diritto di scegliere il proprio percorso e che la libertà sia espressa Attraverso tutte le sfaccettature della vita” : Così comincia il post sul blog ufficiale del developer che poi rimarca “la versione della decisione frutto di un leak della Corte Suprema americana di ribaltare Roe v. Wade rappresenta un colpo alla libertà in America ed è un attacco diretto ai diritti umani“.
Quello che si legge nella bozza è la volontà da parte della Corte Suprema di lasciare ai singoli Stati la libertà di decidere riguardo le eventuali leggi sull’aborto. E non sarebbe un problema se non fosse che già metà degli Stati Americani hanno dichiarato in vari modi di voler limitare quello che è un diritto fondamentale alla salute. Per darvi una prospettiva, se gli Stati avessero realmente la facoltà di limitare fino all’impraticabilità gli aborti non ci sarebbe più uno spazio sicuro non tanto per gli interventi frutto del “ma una protezione no?” quanto per tutte le gravidanze a rischio, per le gravidanze conseguenza di aborto, per le extrauterine che rischiano di uccidere la donna, e così via.
Ma non siamo qui per discutere di Roe v. Wade ma semplicemente per registrare come la volontà da parte di Bungie di schierarsi in favore della libertà sia diventata oggetto di discussioni furibonde su Twitter. Gli argomenti sono sempre gli stessi anche se per chi si schiera contro questa presa di posizione c’è un nuovo termine da utilizzare: “woke“. E le risposte di chi, oltre al team di sviluppo, sente di dover cercare di cavare sangue da una rapa, sottolineano come non si tratti di tematiche “woke” ma di decenza umana.
La questione però qui in buona sostanza è non se una donna possa disporre del proprio corpo o meno ma se una società che si occupa di fare intrattenimento debba, o possa, dire la sua sui diritti umani. A nostro avviso anche dentro Bungie ci sono degli esseri umani, e qualcuno di questi esseri umani per caso è di sesso femminile. Prendere una posizione pubblicamente riguardo una questione palesemente (ma purtroppo) controversa significa anche sostenere i propri membri interni e mostrare di essere umani e attenti non solo a che tutti i pixel marcino per il verso giusto ma che il mondo non vada a rotoli del tutto.
E ma le ripercussioni? Esattamente come a più di qualcuno fa ora un po’ senso comprare giochi prodotti da Activision ma non ci sembra che la società sia così piagnucolosa a riguardo, ci sarà sicuramente qualcun’altro che ora avrà meno voglia di supportare Bungie. Ogni volta che si prende una posizione si perdono consensi da una parte, ed è quello che altri messaggi su Twitter rimproverano al developer, ma è innegabile che se ne guadagnino da altre parti. Fare intrattenimento non significa vivere in una bolla e, del resto, ogni volta che un team produce un gioco fa politica perchè il gioco, per quanto frutto di calcoli di marketing, porta in sè comunque il marchio del pensiero del proprio developer.
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