Adesso che sembra cosa fatta e che Activision Blizzard in tutta la sua travagliata gloria sembra ufficialmente, al netto di possibili decisioni degli organi di controllo americani, parte della famiglia Microsoft Xbox, abbiamo ripescato un messaggio che ci è arrivato tramite Facebook da un nostro lettore, Giacomo, che chiedeva a caldo in modo abbastanza diretto e giustamente polemico che cosa ce ne facciamo noi giocatori e giocatrici di questo colosso che si sta venendo a creare.
In realtà le domande di Giacomo sono almeno due: la prima è un nostro commento dal punto di vista dei giocatori riguardo l’acquisizione di Activision Blizzard e la seconda è riguardo proprio il motivo per cui sia stata scelta questa società.
La domanda in realtà ce la siamo pasta anche noi nel momento in cui quelle che sembravano incomprensibili voci di corridoio prendevano sempre più forma fino all’annuncio ufficiale fatto per bocca, si fa per dire, di Phil Spencer sul sito Xbox ufficiale. Ci siamo quindi andati a riprendere sia quel post pieno di gioia e di un senso di famiglia firmato dal Big Boss di Microsoft Gaming e poi anche l’annuncio pubblicato sul sito di Microsoft. Perché senza scorrere troppo in basso bastano un paio di paragrafi per chiarire almeno ciò che ne viene a Xbox.
Dentro Activision Blizzard siamo automaticamente portati a pensare che ci siano i giochi enormi che da anni ci accompagnano. Ed è vero. Sotto Activision Blizzard infatti trovano casa i mondi di World of Warcraft, Diablo, i tornei molto remunerativi di Overwatch e Call of Duty, che nonostante le performance claudicanti di Vanguard rimane una gallina dalle uova d’oro. Riuscire a mettere le mani e la bandierina con la X bianca e verde sulla montagna Activision significa quindi per la società gestita da Spencer avere le mani su una rete tentacolare di prodotti in grado di coprire i bisogni videoludici praticamente dell’intero pianeta e anche di qualche civiltà aliena, di questo siamo sicuri.
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Come giocatori il primo beneficio che potremmo trarne è sicuramente limitato ai giocatori Xbox che potrebbero trovarsi molto più spesso ad avere esclusive sul Game Pass e a non dover più guardare con la bava alla bocca le esclusive Sony. È chiaro che per gli sviluppatori potrebbe invece trattarsi di una limitazione importante ma, visto quello che sta succedendo con i giochi prodotti dai team Bethesda, non ci sembra che né Microsoft né Xbox abbiano intenzione di tirare il guinzaglio troppo corto, non subito almeno.
Qualcuno parla di possibilità di monopolio, ed è un pericolo che va comunque tenuto d’occhio anche se ci risulta davvero incredibile pensare che un domani, magari anche tra parecchi anni da oggi, Microsoft oppure Sony oppure ancora Nintendo riescano a creare una posizione di monopolio.
E veniamo allora alla seconda parte della domanda: cui prodest? a chi conviene? L’acquisizione sicuramente conviene ad Activision Blizzard anche se, in alcune recenti dichiarazioni, Spencer ha voluto sottolineare come non si sia stati alla finestra ad aspettare che la situazione dentro il publisher diventasse insostenibile e le azioni crollassero per acquistarla. Ciò nonostante è innegabile che la faccia sorridente di Spencer potrebbe aiutare a far riguadagnare ad Activision Blizzard un po’ della credibilità che, e non ce ne voglia, il faccione di Bobby Kotick ha contribuito ad incrinare.
Il vero vincitore qui però è sicuramente Xbox ma non tanto perché è riuscita ad accaparrarsi Call of Duty, Diablo , Warcraft, Overwatch e tutte le altre decine di giochi grossi. Ma perché oltre a tutti questi giochi “grandi” c’è una galassia di titoli mobile prodotti da King. Spencer vuole che i giochi Xbox e i servizi Xbox arrivino ovunque e quale strumento migliore di King, il publisher tra gli altri di Candy Crush?
A chiusura della nostra riflessione che speriamo abbia risposto alla domanda di Giacomo, vi riportiamo la dichiarazione fatta da Satya Nadella CEO di Microsoft: “Il gaming è la categoria di entertainment più dinamica ed entusiasmante tra tutte le piattaforme oggi e giocherà un ruolo chiave nello sviluppo delle piattaforme del metaverso. Stiamo investendo molto in contenuti di assoluto livello, nella community e nel cloud per avviare una nuova era del gaming che metta giocatori e creatori al primo posto e trasformi il gioco in qualcosa di sicuro, inclusivo ed accessibile a tutti”.
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Questo invece l’incipit dell’intervento a firma di Spencer cui accennavamo prima: “Come team, abbiamo la missione di ampliare la gioia e la community del gaming a chiunque sul pianeta. Sappiamo tutti che il gaming è la forma di entertainment globale più vibrante e dinamica e abbiamo sperimentato il potere delle connessioni sociali e dell’amicizia che il gioco rende possibile” . Ci sono in queste due dichiarazioni alcune parole chiave che vogliamo sottolineare prima di lasciarvi alle vostre riflessioni personali: accessibile, metaverso, community, connessioni.
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