La storia dei videogiochi comincia ad essere sostanziosa e in alcuni casi, come per questo videogioco SEGA, si tratta un po’ di una avventura da archeologi del pixel. E una testimonianza di quando le tempistiche sono tutto.
Perchè i giochi su cui si spendono milioni di dollari a volte non escono? I motivi per chiudere tutto in un cassetto dopo che un team ha lavorato per mesi sono diversi. Nel caso specifico di questo titolo, che è un vero reperto di un’epoca diversa in cui i videogiochi si facevano sfruttando molto gli attori ma in modo diverso da oggi, è stata una questione di tempistica.
E tanto per cambiare possiamo sintetizzare che è stata colpa di Sony. O meglio, Sony ha avuto un guizzo che SEGA non ha avuto o non ha potuto avere e questo gioco è sparito. Ma grazie al lavoro di un sito web specializzato in archeologia videoludica ora abbiamo più di una copia di questo gioco un po’ spinto.
Videogioco SEGA prodotto con l’FVM riemerge
C’era una volta, erano gli Anni ’90, un modo all’epoca innovativo e rivoluzionario per fare i videogiochi con personaggi a forma di essere umano superando i limiti dell’hardware: i video FMV. FMV sta per Full Motion Video, una tecnologia che permetteva di creare cutscene e scene di gioco più realistiche senza dover fondere i componenti interni con la computer grafica. Un sistema usato spesso anche al cinema e in tv (c’è una puntata de La Signora in Giallo che mostra proprio un videogioco in realtà virtuale con gli FMV).
SEGA aveva all’epoca una marcia in più con il Saturn e Sacred Pool, questo il videogioco di cui nessuno conosceva l’esistenza, sarebbe dovuto uscire nel 1996-1997. L’E3 del 1995 su fatale per SEGA perchè Sony mostrò al mondo la prima incarnazione di Playstation, meno costosa, e per cercare di rimanere al passo la società mostrò il Saturn troppo presto. Nel 1996 fu allora creata la divisione SegaSoft da cui doveva uscire Sacred Pool.
L’aspetto più interessante del videogioco SEGA era che voleva essere un gioco per adulti e anzi, la società aveva intenzione di spingere molto sul segmento adulti allontanandosi da quella idea che la voleva solo come rivale di Nintendo. SEGA credeva nel progetto, ci credeva davvero al punto che chi era nel giro dell’E3 nel 1996 ricorda ancora la super festa di presentazione con gli acrobati. Tutto per un gioco che poi non uscì mai. Ah, gli Anni ’90!