Dentro Roblox è possibile trovare qualunque cosa e non è di certo un prodotto destinato solamente ai bambini ma, come riconosciuto dagli stessi developer, gli under 13 sono una fetta enorme e la nuova policy sulla pubblicità in un certo senso lo riconosce.
Roblox è una piattaforma che continua nella sua scalata al successo globale e il numero di dispositivi, di qualunque tipo, su cui si può intravedere una sessione di Roblox aperta aumenta di giorno in giorno. Uno dei pubblici più in ascesa è proprio quello dei preadolescenti. Nella fascia dei preadolescenti, i ragazzi identificati fino a 13 anni, si ritrovano anche bambini che non arrivano all’età per entrare in prima elementare.
Un pubblico che va quindi almeno in parte protetto non soltanto da contenuti potenzialmente dannosi ma anche da pubblicità che da una parte non sono rilevanti e dall’altra sono altrettanto pericolose. Il cambiamento sulla piattaforma si è innescato anche grazie alla organizzazione Truth In Advertising che l’anno scorso ha ufficialmente sottoposto la questione alla FTC americana.
Le modifiche alla policy cui gli sviluppatori e chiunque faccia affidamento sulla piattaforma devono adeguarsi sono contenute nella nuova policy presente nella sezione Aiuto del sito ufficiale. Scorrendo alla sezione specifica che riguarda i contenuti pubblicitari proibiti si legge che la piattaforma”richiede l’aderenza” ad una serie di requisiti riguardo i contenuti delle pubblicità e questo ha lo scopo “di creare un ambiente sano e civile per i nostri utenti che hanno 13 anni o più e che possono vedere gli spot“. Ed è interessante leggere la lista di tutti i contenuti che non dovrebbero entrare dentro Roblox.
Ma il cambiamento più grande si trova invece all’inizio del nuovo post sulle policy dove si legge a chiare lettere che tutti i contenuti pubblicitari sono bloccati tra le altre cose agli utenti che sono minori di 13 anni. La questione di ciò che i bambini possono o meno vedere, provare e giocare sulla grande piattaforma a cubettoni che in un certo senso è storico rivale di Minecraft ma non solo è aperta da un bel po’. E non riguarda soltanto la pubblicità.
I cambiamenti al sistema che si utilizza su Roblox per le pubblicità riguardano l’impossibilità di usare ora spot che promuovono le criptovalute e gli NFT, i servizi finanziari, i prodotti e le compagnie che fanno marketing multilivello nonchè le opere di beneficenza. Un blocco cui per esempio si aggiunge, ma sempre in teoria, pubblicità che incitano alla violenza fisica o alla distruzione della proprietà, al bullismo, al suicidio, al terrorismo e all’utilizzo o alla compravendita di beni e materiali illegali, alla diffusione di idee religiose di qualunque tipo.
E allora, se gli spot che riguardano la religione e il terrorismo sono proibiti com’è che un po’ di tempo fa è stato arrestato un quindicenne a Singapore che si era radicalizzato e rischiava di diventare un giovane martire dell’ISIS a forza di giocare proprio su Roblox? Contrastare la pubblicità pericolosa e ingannevole va bene ma la piattaforma ha assoluto bisogno di creare ambienti che siano anche nei contenuti stessi liberi da alcune influenze pericolose. E se questa condizione non si può ottenere per tutti che almeno, e in questo caso citiamo Maude Flander, qualcuno pensi ai bambini.
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