Problemi in vista per il fondatore di Roblox David Baszucki che avrebbe frodato il Governo americano per anni sfruttando una legge per le start-up.
Definire start-up Roblox non è qualcosa che riusciamo a fare, non ora che la società macina milioni di dollari perlomeno ma a quanto pare Baszucki, sua moglie, la suocera, i loro quattro figli e addirittura un cugino hanno continuato ad avvalersi della sospensione Qualified Small Business Stock. E lo hanno fatto per 12 volte almeno nel corso degli ultimi anni.
Si tratta di una legge pensata proprio per promuovere le piccole società e le start-up i cui investitori possono evitare di pagare le tasse su 10 milioni di profitti. E la famiglia Roblox avrebbe utilizzato questa agevolazione per diversi anni a partire dal 2004, anno della fondazione proprio della società che ha ora un valore stimato di 60 miliardi di dollari.
Il papà di Roblox rischia grosso, guai per i giocatori?
La vicenda di David Baszucki e della sua famiglia non è un caso isolato a quanto pare nel panorama delle società americane. Secondo diverse fonti infatti si sono avvalsi anche a sproposito dell’agevolazione i fondatori di Zoom, Pinterest, Uber e altre società dal valore decisamente superiore ai 10 milioni. Per Roblox non è un buon periodo, l’estate scorsa si è infatti sollevato un polverone dopo un video YouTube di People Make Games in cui venivano sottolineati tutti i modi in cui la piattaforma riuscirebbe a sfruttare in modo indegno (ma non illegale ancora a quanto pare) il suo pubblico più numeroso: i minori.
Leggi anche -> Il Metaverso incuriosisce, a Natale picco nelle vendite di virsori VR
Le reazioni di Roblox a quel video sono state veementi ma nessuno si è preso la briga di smontare nei fatti le accuse mosse alla piattaforma. Una di queste accuse può sembrare un po’ tirata ma ha senso e vale la pena parlarne. Secondo People Make Games Roblox spingerebbe i minori verso il mercato nero e in zone poco sicure della Rete per acquistare e vendere gli oggetti virtuali creati sulla piattaforma per sfuggire alla percentuale ridicolmente alta (30%) che la piattaforma stessa trattiene da ogni transazione.
Leggi anche -> In attesa delle patch, ecco Mr Bean in Cyberpunk 2077 – VIDEO
Non è la prima volta che parliamo di percentuali percepite come ingiuste ma di solito se ne parla dal punto divista dei developer che si trovano dentro accordi capestro. Stavolta la prospettiva è diversa e potrebbe tornare in futuro visto il modo in cui tutti stanno spingendo sul metaverso e gli NFT.