Un rivoluzionario piano che potrebbe salvare la Terra dagli asteroidi. Si basa su qualche cosa di particolare
Quando si parla di argomenti del genere, non c’è mai nulla da dare per scontato. Il discorso relativo alla pericolosità degli asteroidi non è certo una novità per noi. Il nostro Pianeta Terra, da tempo immemore, ha conosciuto quest’arma naturale di distruzione di massa. Ma esiste, oggi come oggi, una possibilità di poter salvare la Terra da una improvvisa pioggia di asteroidi? Tecnicamente sì, vediamo perciò come.
Spesso, se immaginiamo un copro che viaggia nello spazio e la sua rotta è in collisione con la Terra, si pensa ad un piano per la sua distruzione in mille frammenti. Così il pericolo è scongiurato. La mossa preferibile, sopratutto dal punto di vista degli scienziati, sarebbe quella di poter deviare la rotta dell’asteroide invece che di distruggerlo completamente. Ovvio è che, ad ogni modo, dovremmo essere pronti a tutte e due le evenienze.
Salvare la Terra dagli asteroidi? Si può
“Una delle sfide nella valutazione dell’interruzione è che è necessario modellare tutte le orbite dei frammenti, che è generalmente molto più complicato della modellazione di una semplice deflessione”, secondo il fisico Patrick King. Difatti aggiunge che, per considerare la strategia della distruzione degli asteroidi come valida, queste riflessioni non possono assolutamente mancare.
“Ci siamo concentrati sullo studio delle interruzioni ‘tardive’. Quando si ha un sacco di tempo – in genere scale temporali decennali – è generalmente preferibile che i cinetici di impatto vengano utilizzati per deviare il corpo che ha l’impatto”. Per King, questo significa che si può pensare ad una deviazione dell’intero asteroide senza ricorrere alla distruzione dello stesso. Ciò implica che, il fattore tempo, è predominante per poter adottare tale strategia.
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Ma come è possibile fare tutto questo? Grazie all’interruzione nucleare. Uno studio su orbite di corpi d’impatto diretti verso la Terra, ha dato degli esiti molto interessanti. Un’interruzione nucleare di due mesi in anticipo al loro impatto con il nostro pianeta, ha permesso di poter deviare le stesse per l’equivalente di un fattore 1.000 o più. Questo significa che, il 99,9% della massa non ha impattato. Inoltre si avanza anche la tesi che, il tempo necessario per deviare in anticipo l’impatto, varia in base alla massa del copro in avvicinamento.