Il valore di un videogioco si vede solo in prospettiva. Per questo titolo adesso c’è chi è disposto a vendere un rene. E forse neanche basterebbe.
Con il passare del tempo è chiaro che le nuove uscite prendono il sopravvento sul catalogo di giochi che di solito si possiede. Ma in alcune circostanze è proprio il vecchio che torna prepotente. Soprattutto sotto forma di giochi molto vecchi che valgono ora moltissimo proprio per la loro età.

Perché vengono da un passato cui non tutti abbiamo preso parte. E il collezionismo di videogiochi, console e accessori è né più né meno l’equivalente digitale del collezionismo di opere d’arte e libri antichi.
La dimostrazione di quello che può accadere viene dalla valutazione di questo videogioco in particolare che ora, se lo possiedi e decidi di venderlo, ti permette di acquistare un’auto mediamente lussuosa oppure dare un cospicuo anticipo per una casa.
Perché questo vecchio videogioco vale tantissimo?
Come per tutto quello che riguarda il passato, i vecchi videogiochi hanno un valore altalenante in base a diversi fattori. L’età, quindi l’anno in cui il videogioco è uscito, è una discriminante importante. Allo stesso modo diventa importante per esempio la console o il sistema di gioco per cui il videogioco era stato pensato.

Se per esempio si prende un gioco per una console PS1 (se poi la console è questa doppio valore!) il valore è diverso rispetto al valore per esempio di una cassetta per il Commodore 64 o una cartuccia per Atari. È proprio andando indietro nel tempo, c’è un gioco che veniva venduto a metà degli anni Ottanta negli Stati Uniti: si chiamava Birthday Mania.
Il videogioco veniva costruito su misura come regalo di compleanno. Se desideravi regalarlo a qualcuno, in pratica mandavi una lettera ai produttori, indicavi il compleanno della persona destinataria del gioco e quello veniva costruito appositamente e inviato.
Il gioco di per sé era estremamente semplice: si trattava di spegnere le candeline in caduta libera. Quello che chiaramente rendeva però il gioco fantastico per l’epoca (e noi verseremmo la lacrimuccia anche adesso) era il fatto che nella schermata iniziale ci fosse il nome della persona che festeggiava il compleanno.
Di questo gioco esistono solo una manciata di copie e per lo più, ci dicono gli esperti, nessuna è ancora funzionante. Ma, proprio come succede per le opere d’arte, alla fine è il possesso che conta.
Secondo i portali specializzati, se possiedi una copia di Birthday Mania per console Atari, perché magari sei stato abbastanza fortunato da trovare un cugino o uno zio negli Stati Uniti con la mania per i videogiochi negli anni Ottanta, potresti venderla e arrivare a chiedere anche trentamila euro.
Non è il gioco più costoso mai visto, ci sono altri titoli che per esempio possono arrivare a valere anche settantamila euro, ma di certo Birthday Mania si piazza lì in cima alla classifica.