Shroud of The Avatar – anteprima

Negli ultimi tempi, ci sono due fenomeni che stanno assumendo connotati sempre più rilevanti all’interno del settore videoludico: i finanziamenti tramite Kickstarter e lo sviluppo dei cosiddetti giochi “mingle-player” (ossia quelle produzioni che mescolano componenti single-player ed elementi multigiocatore). Shroud of the Avatar ha potuto vedere luce proprio grazie al contatto avvenuto tra queste due realtà, oltre che per merito della brillante mente di Richard Garriot (meglio conosciuto come Lord British), il quale, dopo aver fornito un contributo fondamentale al settore degli MMO con il suo Ultima Online, ha deciso di volgere uno sguardo al futuro dell’industry, al fine di dar vita a una produzione capace di non sfigurare a fianco di nomi del calibro di Destiny e The Division.
Proprio seguendo la scia di questi ultimi, Shroud of the Avatar offre ai giocatori molteplici possibilità di vivere l’avventura: nella modalità “Single-player offline”, saremo in grado di giocare normalmente senza alcun tipo di interazione con gli altri utenti, mentre in quella “Single-player online” potremo riscontrare nel mondo di gioco gli effetti delle decisioni prese dagli altri giocatori, senza però interagire con loro in modo diretto. E ancora, nelle modalità di gioco “Friends Play Online” e “Open Play Online” potremo proseguire l’avventura in compagnia rispettivamente dei nostri amici o delle persone che incontreremo casualmente nei server, così da poter costituire un party con cui affrontare missioni in cooperativa e dedicarsi ad attività di stampo PvP.
Shroud of the Avatar_04

Tra le novità principali delle ultime build vi è poi l’introduzione della tanto attesa modalità PvP.

Dopo aver scelto la modalità di gioco che si desidera, si accede quindi all’editor per la creazione del proprio avatar: fin da questa versione preliminare, il character creator si è dimostrato essere particolarmente potente e versatile, soprattutto ora che con i nuovi aggiornamenti si è arricchito di nuove opzioni per modificare il corpo e il volto del nostro alter-ego. Una volta personalizzate le fattezze della nostra controparte digitale, avremo accesso al mondo di Shroud of the Avatar, o meglio a una sua porzione. Attualmente, infatti, non sono ancora disponibili tutte le località previste, che stanno però venendo sbloccate in modo progressivo di release in release.

Sebbene il titolo si trovi ancora in fase alpha, la personalizzazione delle abilità del proprio alter-ego appare già da ora decisamente promettente.

Tuttavia, nonostante la penuria di location a disposizione, già da questa versione alpha non mancano le attività da svolgere sia da soli, che in compagnia di altri giocatori. Anzitutto, è possibile dedicarsi al cosiddetto “housing”, ovvero alla personalizzazione delle propria abitazione, che, oltre a poter essere utilizzata per conservare gli oggetti faticosamente ottenuti, può essere ampiamente personalizzata, sia esternamente che internamente, con numerose decorazioni da sfoggiare di fronte all’intera community di gioco (sempre che non si scelga di attivare determinate impostazioni di privacy). Una caratteristica apprezzabile è quella di poter acquistare le case direttamente con il denaro virtuale in-game, anche se i giocatori meno pazienti potranno comunque scegliere di comprare la propria abitazione usando il denaro reale nell’apposito store.
Shroud of the Avatar_07
Tra le novità principali delle ultime build vi è poi l’introduzione della tanto attesa modalità PvP. Questa, è utilizzabile in determinate aree di varia grandezza, che possono andare dalle dimensioni di una piccola arena a quelle di una grande cittadina. Nonostante permangano ancora problemi piuttosto fastidiosi circa il bilanciamento, le fasi di combattimento sono tutto sommato soddisfacenti, grazie alla presenza di una buona varietà di skill e alla possibilità di effettuare combo non particolarmente complesse. Analizzandole più nel dettaglio, le meccaniche di lotta ricordano a prima vista quelle di un card-game: ogni giocatore può infatti costruirsi il proprio deck di abilità da usare in combattimento, che, nel corso del duello, appaiono in modo completamente casuale.

Graficamente parlando, il titolo è ancora ben lontano dall’esibire una comparto tecnico all’altezza delle più recenti produzioni appartenenti allo stesso genere.

Ovviamente, a ogni arma corrisponde un differente set di azioni, motivo per cui sarà necessario variare spesso il proprio equipaggiamento al fine di poter sfruttare appieno il proprio mazzo di carte. Sebbene il titolo si trovi ancora in fase alpha, la personalizzazione delle abilità del proprio alter-ego appare già da ora decisamente promettente, dal momento che lo sviluppatore sta dimostrando una particolare cura e costanza nel rilasciare consistenti aggiornamenti che, tra i vari bug-fix, non fanno altro che ampliare sempre più il roster delle skill disponibili.
A proposito di quest’aspetto, è bene menzionare che Shroud of the Avatar non poggia sul classico sistema di classi per la creazione del proprio personaggio, ma, al contrario, permette di personalizzarlo come meglio si crede, sviluppandone l’apposito albero delle abilità. In alternativa al combattimento, gli utenti possono anche decidere di dedicarsi alla più tranquilla attività dell’artigianato, che permette di affinare le proprie capacità di crafting con l’obiettivo di riuscire a elaborare oggetti sempre più preziosi e complessi.
Shroud of the Avatar_02
Graficamente parlando, il titolo è ancora ben lontano dall’esibire una comparto tecnico all’altezza delle più recenti produzioni appartenenti allo stesso genere. Nonostante i vari aggiornamenti, le texture, così come i modelli poligonali, restituiscono ancora un forte senso “retrò” (c’è da chiedersi però se non sia proprio questa l’intenzione del team di sviluppo), a cui fa da contraltare la bontà di un efficace sistema di illuminazione.
Insomma, concludendo, la nostra prova di questa versione preliminare di Shroud of the Avatar ci ha lasciato parecchie convinzioni, ma anche diverse incertezze. Il progetto appare senza dubbio particolarmente ambizioso e l’impressione è che il team di sviluppo stia supportando a dovere la crescita del mondo di gioco, che, tassello dopo tassello, sta finalmente iniziando ad assumere una forma concreta. A questo punto, la nostra speranza è che i bug attualmente presenti vengano corretti nel migliore dei modi, affinché l’indimenticato Ultima Online possa reincarnarsi in un erede altrettanto leggendario.

Gestione cookie