Alcuni videogiochi creano intorno a sè una sorta di aura in cui crescono teorie più o meno valide e Silent Hill non fa eccezione. A dover chiarire le cose riguardo un dettaglio del capitolo due, che sta per arrivare con un remake, è stato il suo developer.
La serie horror che ci ha fatto temere anche la nebbia sta per incontrare di nuovo il suo pubblico con un remake del capitolo due e si è tornati a parlare di molte cose ancora misteriose, almeno per i fan più accaniti, proprio in occasione dell’evento con cui Konami ha voluto mettere ordine tra i leak e le voci di corridoio con qualche conferma.
Il remake di Silent Hill arriverà sia su PC sia su PS5, e con un bel po’ di ritardo anche sulle altre console, e qualcuno è ancora convinto che la famosa scena dello specchio sia un momento di metavideogioco. Masahiro Ito, artist di Silent Hill, ha quindi preso la parola pubblicamente su Twitter.
Silent Hill 2 non fa metavideogioco, smettete di chiederlo
Chi l’avrebbe mai detto che avremmo letto sul social dell’uccellino azzurro Masahiro Ito esordire con “Sono davvero stufo” dopo aver detto ai fan di SH che pensano troppo. Eppure, questo è successo. Perchè a ridosso dell’annuncio del remake del capitolo due di Silent Hill è tornata a galla anche la teoria della scena dello specchio. In una famosa sequenza, di cui Ito è stato director, il protagonista James Sunderland si guarda nello specchio del bagno.
E tanti fan, vista l’angolazione dello sguardo di James hanno iniziato a sostenere che in realtà il personaggio stia guardando il giocatore. Ma si tratta in realtà solo di un gioco datà dal rifllesso. Masahiro Ito ha ripetuto più volte che la teoria dello sguardo al giocatore è falsa e stavolta sembra davvero non voler tornare più sull’argomento: “me lo hanno chiesto così tante persone. Ma è una credenza popolare. James non guarda il giocatore“. Con tanto di screenshot effettato.
Eppure, sotto il suo messaggio c’è ancora chi mette l’emoji di Pinocchio. Essere responsabile di un’opera di successo non deve essere facile soprattutto perchè la rete rende molto più facile gonfiare anche le idee più balzane.