Sony ha ammesso che in questo momento che Xbox è davanti a Playstation: i motivi di questa clamorosa rivelazione del colosso nipponico.
Dopo aver passato 20 anni ad inseguire Sony e Playstation, Microsoft ha deciso in questa generazione di utilizzare le maniere forti e acquistare alcuni dei brand di maggiore successo del mondo videoludico. Lo scopo del colosso di Redmond non è solo quello di strappare la leadership del mercato alla rivale, ma anche quello di mettere distanza tra sé e le concorrenti nel mondo dei servizi videoludici.
Consapevole che la fama e la popolarità della console giapponese sarebbe stata inarrivabile con metodi tradizionali, l’azienda americana ha deciso di puntare tutto sull’innovazione, spingendo il settore tutto ad accelerare la transizione dal mercato videoludico tradizionale a quello futuro basato sulla fornitura di servizi in streaming e cloud.
Per farlo l’azienda ha puntato tutto sull’Xbox Game Pass, lavorando sia per assicurare all’utenza titolo terze parti di grido sia per aumentare la produzione di Ip. Dal 2018 ad oggi gli studi interni di sviluppo di Xbox sono passati da 6 ad oltre 40 (questo senza considerare l’acquisizione di Activision/Blizzard). Un ingrandimento che è stato possibile solo grazie ad un esborso economico che nessuno può permettersi all’interno del settore.
Microsoft sapeva anche che per rendere irrinunciabile il Game Pass avrebbe dovuto creare o acquistare un ip talmente popolare da fungere da richiamo per i giocatori di tutto il mondo. Così ha deciso di puntare forte su Activision/Blizzard, accettando di pagare la cifra monstre di 75miliardi di dollari per rilevare tutte le azioni dell’azienda americana. Un’acquisizione storica, di proporzioni mai viste in questo settore e che ha sin dal primo momento generato discussioni e dibattiti.
Oltre ad aggiungere ulteriori studi di sviluppo, la proprietà di nuove ip, Microsoft ha in questo modo messo le mani sul brand videoludico che negli ultimi 20 anni ha venduto più di ogni altro al mondo, ovvero Call of Duty (Fortnite si basa sul modello free-to-play, mentre GTA V è l’unico della serie con vendite paragonabile ai Cod). Un duro colpo per Sony e Playstation che da tempo basavano parte del proprio appeal su contenuti in esclusiva di CoD sulla PS.
Dopo la notizia dell’acquisizione tutti hanno pensato che Microsoft avesse fatto scacco matto e che di lì a poco tempo avrebbe tolto la leadership di mercato alla concorrente. Nessuno però si sarebbe aspettato che Sony avrebbe fatto ricorso ai tribunali e agli organi antitrust pur di bloccare l’acquisizione e che l’azienda giapponese avrebbe ammesso candidamente la propria inferiorità rispetto alla rivale.
Tra i documenti che Sony ha inviato al CMA britannico che sta valutando il rischio di monopolio a favore di Microsoft qualora l’acquisizione andasse in porto, l’azienda giapponese ha anche spiegato il perché non ha accettato l’accordo proposto da Microsoft su Call of Duty. Al fine di placare i dubbi delle varie commissioni, l’azienda di Redmond ha assicurato che per i prossimi 10 anni il videogame della discordia uscirà su ogni piattaforma.
Lo scopo di questa mossa è quello di dimostrare che nelle intenzioni dell’azienda non c’è quella di creare un monopolio e nemmeno quella di privare la concorrenza del popolare videogame. Sony però ha rifiutato l’accordo per i prossimi 10 anni e spiegato che questo non assicura che il gioco rimarrà a disposizione della propria console.
In un estratto della documentazione arrivata al CMA, si legge: “Non c’è alcun dubbio che l’Xbox Game Pass sia molto avanti rispetto a PlayStation Plus”. Un’ammissione di inferiorità che serve per fare capire come già adesso Sony sia in difficoltà. Nonostante il nuovo PS Plus abbia avvicinato l’offerta a quella di Microsoft, il Game Pass ha dalla sua una carta vincente: i giochi al day one. L’azienda nipponica ha dichiarato in più occasioni che per lei non sarebbe sostenibile un simile modello di business.
In una simile situazione di difficoltà, dunque, la perdita di CoD sarebbe devastante per Playstation. Un evento che non sarebbe escluso dall’accordo, perché spiega Sony: “Microsoft potrebbe manipolare i prezzi della sua licenza per indebolire PlayStation o PlayStation Plus, dando Call of Duty a PlayStation Plus ad un prezzo commercialmente impraticabile, rendendolo di fatto esclusivo”.
Una volta che l’acquisizione sarà conclusa e che CoD diventerà di proprietà di Microsoft, infatti, non ci sono leggi che impediscano all’azienda di Redmond di alzare il costo della licenza di utilizzo. In quel caso Sony sarebbe costretta a prendere una scelta, non pagare la licenza e perdere definitivamente il brand o pagarlo e aumentare il costo degli abbonamenti, rischiando in questo secondo caso di perdere utenti disposti a sottoscriverlo.
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