Ci sono anche le firme dei CEO di Sony e Microsoft tra le 57 attualmente poste in calce alla lettera aperta che si trova sul sito di Disability:IN e che cerca di portare nei luoghi di lavoro inclusività per i portatori di handicap.
Disability:IN è una campagna che cerca di promuovere accessibilità e di inclusione per le persone con disabilità all’interno dei luoghi di lavoro. Tra i più recenti firmatari della lettera di intenti, aperta e disponibile sul sito ufficiale della campagna, troviamo anche le firme di Jim Ryan, presidente e CEO di Sony Interactive Entertainment, e quella di Satya Nadella, CEO di Microsoft. I due nomi si aggiungono ad altri nomi di grandi società americane che si impegnano, quindi, a favorire l’inclusione nei loro luoghi di lavoro.
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Sony, l’importanza dell’inclusività e il ruolo dei videogiochi
Disability:IN è un’organizzazione globale che cerca di promuovere l’inclusione della disabilità e l’uguaglianza nei luoghi di lavoro. La loro campagna si chiama “Are you IN?” e il suo scopo è quello di far sì che gli investitori, i CEO, e i professionisti si uniscano per convincere altri ad unirsi a loro volta a questa campagna.
Sul blog ufficiale di Sony, dopo la firma della lettera aperta, è stata pubblicata anche una dichiarazione di Ryan: “Qui in Sony Interactive Entertainment, ci adoperiamo per creare prodotti ed esperienze che siano accessibili alle persone con ogni livello di abilità. L’impegno a supportare un ambiente inclusivo per la nostra comunità di giocatori, sviluppatori, impiegati e partner è il nucleo del nostro business e costituisce le fondamenta della nostra missione: connettere il mondo attraverso il potere del gioco. Siamo orgogliosi di unirci a Disability:IN per aiutare a far sì che i luoghi di lavoro diventino più inclusivi, accessibili e uguali per tutti”.
Come segno tangibile di questa volontà di promuovere l’inclusività all’interno dei luoghi di lavoro, Sony, come le altre società che hanno firmato la lettera, si impegna a partecipare al Disability Equality Index (DEI): un sistema di controllo per valutare l’inclusione della disabilità. Sony ha già compiuto alcuni passi verso una maggiore accessibilità dei suoi prodotti compresi i videogiochi.
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E parlando sempre di prodotti inclusivi: anche in Microsoft possiamo per esempio notare un passo avanti nella accessibilità per chi utilizza i videogiochi nella commercializzazione del controller adattivo per Xbox. Un prodotto che è stato ridisegnato in maniera tale da potersi interfacciare con periferiche di supporto di terze parti e permettere quindi di giocare anche a chi ha una ridotta mobilità.
Ma con circa un miliardo di persone con diversi gradi di disabilità in tutto il mondo è chiaro che per loro, come per le altre società, come per tutti, la strada da fare per un vero mondo del lavoro inclusivo, anche a livello dei videogiochi, è ancora piuttosto lunga.
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