Uno dei prodotti annunciati da Ubisoft ma che ancora è avvolto pesantemente dalle nebbie è di sicuro il remake di Splinter Cell. I ragazzi della sede di Toronto del developer lavorano sotto traccia. E hanno bisogno di nuovo personale.
E come ogni tanto succede, andando proprio a spulciare i dettagli delle posizioni ricercate da Ubisoft Toronto, possiamo dare una prima valutazione di quello che ci si prospetterà nel momento in cui potremo incontrare nuovamente Sam Fisher che, e lo diciamo da fan, un po’ ci manca.
Le informazioni che sono finora trapelate e sono state confermate del remake del gioco stealth che ha dominato i primi anni 2000 riguardano il gameplay che, a quanto pare, non cambierà e rimarrà fedele a ciò a cui siamo stati abituati senza trasformare anche Splinter Cell nell’ennesimo titolo a mondo aperto. Ma, trattandosi di un remake e non di una versione remaster, c’è comunque spazio per cambiamenti. A partire dal modo in cui il gioco verrà sceneggiato.
Sul sito ufficiale di Ubisoft è apparsa una nuova posizione aperta nel team di sviluppo che si sta occupando del remake delle avventure di Sam Fisher. Niente di strano, del resto dopo l’annuncio fatto circa un anno fa dell’intenzione di portare a una nuova generazione di giocatori e giocatrici Splinter Cell, Ubisoft è rimasta praticamente in silenzio riguardo il prodotto. Siamo quindi, probabilmente, ancora a un livello embrionale nello sviluppo del titolo.
E c’è quindi bisogno di nuovi autori. Autori che devono avere alcune caratteristiche specifiche. Nell’annuncio si chiarisce da subito che il team di sviluppo che si sta occupando del remake lavora rispettando il gioco originale ma lo ha ricostruito utilizzando Snowdrop, il motore proprietario di Ubisoft, “per produrre una grafica next generation e un gameplay stealth modernizzato e allo stesso tempo preservare quello che è il cuore dell’esperienza Splinter Cell”.
Il compito che verrà affidato agli autori sarà quello di partire dal primo gioco come fondamento ma aggiornare “la storia per un pubblico dei nostri giorni. Vogliamo mantenere lo spirito e le tematiche del gioco originale esplorando al tempo stesso i nostri personaggi e il mondo per renderli più autentici e credibili”. Per i fan duri e puri già queste righe potrebbero essere un colpo al cuore e noi vogliamo lasciarvi con quello che si trova tra le qualifiche non strettamente necessarie ma che costituiscono un plus nel momento della valutazione del curriculum degli eventuali nuovi autori: “esperienza con struttura narrativa non lineare”. Valutate voi.
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