La sadica serie Netflix è pronta a tornare con una seconda stagione sulla piattaforma ma Squid Game ormai è molto più grande dello streaming. Ecco cosa succede a gennaio prossimo.
Squid Game ci ha insegnato tante cose. Soprattutto ci ha insegnato quello che succede quando le persone diventano disperate. Il fenomeno della piattaforma di streaming della grande N rossa è per questo pronto a tornare con un’altra stagione umiliante tanto quanto la prima.
Ma non ci sarà solo il nuovo gioco mortale ad attendere i fan di Squid Game. Una delle collab forse più strane mai viste nella storia prenderà infatti forma all’inizio del prossimo mese di gennaio. Online la polemica è già partita, soprattutto perché non sembra esserci troppo senso ma del resto ormai quale collab ha senso? Prendiamo la creatività come viene.
Squid Game torna ma non è solo dentro Netflix
L’annuncio è arrivato con un video. E i dettagli sono arrivati a loro volta a breve giro. Ora quindi sappiamo quasi tutto di quello che c’è da sapere della collab molto chiacchierata tra Netflix e Activision che porterà skin, blueprint per le armi e altri piccoli elementi dentro Call of Duty, con l’arrivo della Season 1 reloaded. Come dicevamo, l’annuncio è stato fatto con un video pubblicato su YouTube.
Le risposte al video non sono mancate e si sono da subito polarizzate. Del resto viene da chiedersi che cosa possa esserci a collegare i giochi del calamaro con il titolo multiplayer di Activision. Come succede sempre qualcosa è stato fatto. Ma questo qualcosa non è ciò che i fan si aspettavano di vedere.
In effetti, per quelli che non giocano a Call of Duty, vale la pena sottolineare che c’è un problema con i cheater grave al punto che alcuni dei più famosi giocatori e youtuber hanno minacciato di lasciare se non si farà qualcosa. Ed è questo il tono di tanti commenti sotto il trailer di presentazione della collabora tra Call of Duty Warzone e Black Ops 6 e Squid Game 2: invece di pensare ad aggiustare il gioco, Activision guarda alle collab per rastrellare altri soldi.
In più ci sono quelli che ricordano come, oltre al problema di chi bara e non viene bloccato, ci sono invece quelli che sono stati bannati senza motivo. Come sempre succede ciò che esce online diventa calamita anche per critiche che non hanno troppo a che fare con l’oggetto del video che viene pubblicato, ma non si può negare che in effetti l’ultimo Call of Duty sembri soffrire di un problema importante e che né il developer né il publisher in questo caso sembrino davvero poter fare qualcosa per i propri giocatori oltre l’aggiungere cose un po’ strampalate. Almeno le armi ci sono ancora.
La speranza che qualcuno esprime, e che ci sentiamo di sposare, è che forse la nuova curiosa iniezione di giocatori che vorranno vestire le tute delle sadiche guardie di Squid Game forse darà importanza al problema alla base del gioco e convincerà Activision a trovare una soluzione.