Star Fox Zero – la recensione

Riportare in auge il mito di Star Fox era tutt’altro che facile. Anche perché, ammettiamolo, di cool i pupazzoni Nintendo hanno davvero ben poco: una volpe che vola nello spazio sarebbe un concetto difficile da digerire per chiunque non sia nato negli anni ’90! Eppure… Eppure Nintendo, con una grossa mano da PlatinumGames, è riuscita a ridare un senso a questo franchise, aggiungendo una dose di incredibile e sorprendente epicità. La mano degli sviluppatori di Bayonetta si vede in più di un frangente, principalmente nelle proporzioni del conflitto intergalattico. La confusione presente sullo schermo, con nemici monumentali e assetati di sangue, vi ricorderà in più di un momento le peripezie della strega vestita soltanto dei suoi capelli.
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Leviamoci quindi subito il sassolino dalla scarpa: tecnicamente Star Fox Zero, a differenza della scadente build che era stata mostrata all’E3, regge davvero molto bene, e si affianca a titoli come Mario Kart 8 per sontuosità visiva e fluidità del gameplay (nonché per la direzione artistica). Il gioco colpisce soprattutto per la quantità di elementi visualizzati contemporaneamente, in grado di conferire quel senso di assoluto caos e frenesia che emerge fin da subito come il marchio di fabbrica di questa nuova produzione PlatinumGames. Non si tratta semplicemente di un orpello visivo, in quanto il sovraffollamento ha un effetto diretto anche sullo stesso gameplay. Le prime ore di gioco potrebbero tuttavia trarvi in inganno, portandovi a credere che si tratti di un gioco semplice o, ancora peggio, semplicistico. Nulla di più sbagliato: le prime missioni introduttive fanno da apripista a un’avventura dai toni maestosi, dove Fox sarà chiamato a diventare nuovamente un eroe.

Star Fox Zero si affianca a titoli come Mario Kart 8 per sontuosità visiva e fluidità del gameplay

A livello di game design, Star Fox Zero è un atto di hybris. Già, perché il sistema di controllo, basato sul bistrattato GamePad, è stato coraggiosamente mantenuto dagli sviluppatori, nonostante le critiche. E, la sapete una cosa? Hanno avuto ragione. Lo schema, in sintesi, prevede di muovere con gli stick analogici il mezzo, mentre con i dorsali è possibile sparare. L’innovazione è rappresentata dalla mira, che è indipendente dal movimento della navicella, ed è legata all’utilizzo del giroscopio.
Il GamePad, nel frattempo, visualizza esclusivamente la telecamera in prima persona, mentre sulla TV scorrono le immagini della battaglia. Tutto questo vi costringe quindi a un vero e proprio multitasking visivo, chiedendovi di rimanere consapevoli di entrambi gli schermi, in una combinazione assurdamente geniale come non vedevamo dai tempi di The World Ends With You di Square Enix.
Un po’ come Kid Icarus Uprising, si tratta di una configurazione punitiva e dolorosa, ma che una volta padroneggiata a dovere saprà ricompensarvi con una dose endovena di puro godimento.
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Dispiace soltanto notare che a livello di storytelling Nintendo non abbia osato più di tanto. La storia è sostanzialmente quella che avevamo già vissuto ai tempi del Nintendo 64, con Fox McCloud che deve scontrarsi con le forze di Andross, villain scimmiesco che ha ucciso suo padre. Sarebbe stato bello se gli scambi durante il volo tra i vari piloti fossero stati un po’ meno blandi (e, anche qui, Kid Icarus Uprising aveva mostrato la via…). La caratterizzazione dei personaggi è praticamente inesistente, e le cutscene tra i vari livelli sono davvero troppo brevi per regalare momenti emozionanti.
Fortunatamente, PlatinumGames è abile nel raccontare la storia tramite l’azione stessa, come già avvenuto in titoli come Metal Gear Rising: Revengeance. La narrazione è tutta lì, nella classica situazione da cui riuscite a trarvi d’impaccio all’ultimo, nel nemico ucciso quando vi rimaneva tanto così di vita… insomma, in tutte quelle storie che vi creerete attivamente come giocatori. Star Fox Zero è divertimento interattivo allo stato puro, così come lo vedete.

Star Fox Zero è divertimento interattivo allo stato puro, così come lo vedete.

Come nell’episodio per Nintendo 64, potrete non soltanto sfrecciare a bordo dell’Arwing, ma anche camminare sul terreno grazie al Walker. Oppure, potrete salire a bordo del Girowing, un drone con cabina di pilotaggio, o, ancora, correre sul Landmaster, un cingolato in grado di trasformarsi nel jet potenziato Gravmaster. Come in Bayonetta, l’idea è di permettervi di sperimentare liberamente, sia nel modo in cui ingaggiate i nemici che nell’esplorazione delle aree. Si ha la sensazione in più di un momento di trovarsi a una declinazione dell’action stylish a bordo di un veicolo volante, tanta è la quantità di evoluzioni aeree che sarete in grado di sfoggiare, dando vita a combattimenti pirotecnici e spettacolari, fatti di costellazioni di nemici e pirotecniche esplosioni. I movimenti del veicolo sono cruciali nell’economia del combattimento, e in particolare il looping, che vi permetterà di salvarvi dalle situazioni più spinose.
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Una nota di chiusura la merita, infine, l’esplorazione: nonostante l’azione si svolga spesso su binari, avrete comunque la possibilità di accedere a dozzine di aeree nascoste, accessibili tramite bivi e portali. Qui troverete nemici e boss decisamente difficili, che ostacoleranno la vostra ascesa verso Venom, il pianeta finale del gioco.
Star Fox Zero non è perfetto, ma sa assolutamente farsi amare. Certo, la vostra relazione potrebbe avere qualche scossone, un po’ come quella fidanzata un po’ rompiscatole ed esigente... Ma una volta che avrete imparato a domarlo, troverete un’amante tra le più focose e irresistibili. Il sodalizio tra PlatinumGames e Nintendo continua a dare ottimi frutti, quindi, a totale beneficio per gli amanti del puro gameplay. Bentornato, volpacchiotto: ci eri mancato!

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