Minecraft è inizialmente partito in sordina, ma col passare del tempo è diventato un vero e proprio virus, approdando praticamente su quasi ogni console esistente. Tuttavia, ha anche dato origine a tutta una serie di cloni e titoli che hanno tentato di replicarne il successo, ed è proprio da queste premesse che parte Starbound.
Sebbene inizialmente il titolo possa sembrare un una sorta di clone in 2D della produzione Mojang, in realtà non passa molto tempo prima che ci si renda conto di trovarsi di fronte a qualcosa di molto diverso. Il gameplay di Starbound è costruito infatti intorno all’esplorazione, e non alla costruzione di oggetti in un mondo sandbox. Partirete da un pianeta non meglio specificato in una galassia sconfinata, dove vi verrà richiesto di raccogliere risorse. Dotati di un manipolatore di materia, potrete raccogliere legna, pietra e fibre vegetali per costruire vari oggetti, tra cui magari un rifugio, e in seguito creare strumenti da lavoro come picconi e accette per recuperare risorse più rapidamente.
In Starbound esplorerete un universo completamente bidimensionale, composto da pochi e semplici pixel.
Quando tuttavia avrete raccolto abbastanza carbone bruciando legna o scavando a fondo, potrete usarlo come carburante per la vostra nave, e da lì dedicarvi alla scoperta dei misteri del cosmo. A differenza di altri titoli analoghi, il gioco sfrutta un universo procedurale, pieno di pianeti ricchi di misteri generati casualmente. Potrete inoltre scegliere fra sei diverse razze aliene, in cui trovano posto anche gli esseri umani, per poi iniziare la vostra avventura. Nello specifico, oltre ai suddetti umani, troviamo Apex, Avian, Glitch, Hylotl, Floran. L’universo messo in piedi dal team di sviluppo è davvero molto vasto e vi capiterà di incontrare di tutto, da templi popolati da pericolose guardie a prigioni abbandonate presidiate dai criminali, dungeon pieni di tesori e mostri di ogni genere o misteriosi laboratori zeppi di trappole e insidie. Girando di pianeta in pianeta, capita di trovare qualche villaggio o edificio simile, ma si tratta di casi molto sporadici, visto l’elevato numero di pianeti di cui è composto l’intero universo di gioco.
Il team di sviluppo ha ben pensato di inserire nel gioco anche una componente ruolistica piuttosto marcata.
Altro punto di forza della produzione sono le tantissime specie animali, pacifiche e non, che scorrazzano sulla superficie dei pianeti, nonché gli ecosistemi, le armi e i pericoli che si possono trovare nel corso delle esplorazioni. Il livello di sfida offerto dal titolo non è particolarmente alto, comunque, anche perché l’unica penalità, una volta morti, consiste nella perdita di qualche pixel, la moneta del gioco.
L’insieme di esplorazione galattica, interazione con il mondo alla Minecraft, e sviluppo del personaggio è una combinazione incredibile.
Il team di sviluppo ha ben pensato di inserire nel gioco anche una componente ruolistica piuttosto marcata, visto che le scoperte tecnologiche sparse per i pianeti vi permetteranno di espandere ulteriormente le abilità del vostro alter ego; in questo modo, man mano che procederete nell’avventura sarete in grado di eseguire salti doppi, scatti innaturali o altre acrobazie; oppure potrete forgiare pezzi di armatura legati ai materiali scoperti. Inoltre, recuperando gli oggetti dai boss di fine livello, potrete costruire mappe spaziali e sbloccare nuovi settori dell’universo di difficoltà più elevata, oltre a tantissimi altri extra tutti da scoprire. L’esplorazione dei vari pianeti avviene ovviamente per mezzo di un’astronave, anch’essa potenziabile e personalizzabile in molti aspetti. Ogni singolo mondo che visiterete sarà completamente diverso dal precedente, cosa che vi costringerà a un’attenta selezione degli oggetti da portarvi dietro durante il cammino.
Insomma, l’insieme di esplorazione galattica, interazione con il mondo alla Minecraft, e sviluppo del personaggio è una combinazione incredibile, capace di trascinare il giocatore in mondi vivi e vibranti, come non se ne vedono spesso in produzioni di questo tipo. Tuttavia, c’è anche un altro motivo per cui Starbound cattura con molta più efficacia di altri titoli simili, e risiede nella velocità della progressione, che finirà per tenervi incollati allo schermo con il suo ritmo piacevolmente incalzante.
Graficamente, il titolo segue lo stile tipico di produzioni di questo tipo, pertanto, non vedrete vasti mondi in 3D come avviene nella maggior parte dei giochi odierni; in Starbound, piuttosto, esplorerete un universo completamente bidimensionale, composto da pochi e semplici pixel. Tuttavia, la grafica è funzionale al gioco, e si lascia apprezzare.
Se a tutto questo aggiungiamo le varie mod che sicuramente arriveranno in futuro, è facile intuire come il fattore longevità aumenterà in modo considerevole. In definitiva, questo platform sviluppato da Chucklefish Games coinvolge e rapisce grazie soprattutto a un perfetto bilanciamento di tutte le sue caratteristiche, e l’idea di un intero universo procedurale risulta un’aggiunta non indifferente, capace di far brillare il titolo di luce propria.
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