Starfield, che doveva essere uno dei giochi del 2022, sarà uno dei giochi più chiacchierati del 2023 ormai alle porte. E per quello che se ne è visto finora qualcuno ha iniziato a temere che si tratterà di una esperienza molto complicata.
Forse è proprio per questo motivo che il team di sviluppo americano attraverso il suo capo supremo Todd Howard ha voluto, in una intervista, sottolineare che nonostante il gioco rappresenti in forma virtuale la vastità dello spazio non sarà una esperienza né troppo complessa né eccessivamente punitiva.
I due elementi che il grande capo di Bethesda tira in ballo per spiegare come sarà la loro grande epopea spaziale sono: divertimento e realismo. Come in qualunque reazione chimica di successo è tutta questione di dosaggio e sul peso degli elementi Howard ha le idee chiare.
Starfield non sarà complicato e vi piacerà tanto
Se tutto fosse andato come erano stati organizzati i piani per l’uscita di quello che qualcuno ha provato anche a definire il nuovo Mass Effect dentro Xbox a quest’ora non avremmo dubbi su quanto potrebbe essere o meno divertente e andarsene a zonzo per lo spazio siderale. Ma neanche Bethesda è riuscita a rientrare nei tempi inizialmente previsti. Questo ha portato a decidere di spostare all’inizio dell’anno prossimo l’incontro dei fan con la loro vita parallela a gravità zero.
Una decisione che nella community dei fan dei prodotti Bethesda più di qualcuno ha preso con un po’ di ansia. E non potendo mettere le mani sul gioco in nessun modo, c’è anche chi comincia a preoccuparsi che il team di sviluppo abbia creato qualcosa che per perseguire il realismo finisca con il diventare troppo difficile e, alla fine della fiera, noioso. Ma sono proprio le parole di Todd Howard durante una intervista condotta da Lex Fridman che potrebbero riportare fiducia nel gioco. Un gioco che il Big Boss di Bethesda dichiara essersi ispirato più alla fantascienza che non alla scienza e che quindi il divertimento è stato messo al primo posto rispetto a un’esperienza realistica fino in fondo.
Questo però, prosegue nel suo intervento Howard, non significa che sarà tutto liscio. Ma neanche che, e Howard fa l’esempio di No Man’s Sky, toccherà guardare ogni due secondi gli indicatori dell’ossigeno della propria tuta spaziale. “C’è un po’ di sforzo da fare“, queste le parole del Big Boss di Bethesda su Starfield ma tutto ciò che poteva essere uno stress eccessivo che avrebbe quindi rovinato il divertimento è stato “ridotto”. Questo però non significa che in futuro Bethesda non si riservi di aggiungere una modalità molto più cattiva, proprio per fare piacere a quei giocatori che apprezzano di essere messi in condizioni in cui ne va nella vita del personaggio. Che poi è esattamente quello che succederebbe a chi si trovasse a gravità zero.