Sentenza storica destinata probabilmente a risolvere tutte le possibili questioni future riguardo Steam e il suo monopolio per i prodotti per PC.
La sentenza nello specifico riguarda la causa aperta da quelli di Wolfire Games. Il team di sviluppo di Receiver e Overgrowth si era infatti rivolta all’Antitrust negli Stati Uniti per chiedere che le percentuali che Steam chiede agli sviluppatori venissero abbassate. La richiesta degli sviluppatori legava le percentuali a una fantomatica posizione di monopolio.
E la sentenza appena arrivata potrebbe mettere a tacere anche qualunque altra futura possibile richiesta da parte di altri sviluppatori. Ma a parte la sentenza di per sé, è interessante capire come l’Antitrust abbia percepito Steam come piattaforma e Steam come rivenditore.
Steam, non c’è monopolio e il 30% è giusto
La sentenza, che se volete vi lasciamo linkata qui nella sua interezza, in pratica dichiara che la Corte non percepisce lo Store di Steam e la piattaforma di Steam come prodotti separati. Questo perché, riassumendo il paragrafo relativo, una volta fatto l’acquisto c’è bisogno di una chiave che funziona solo su Steam per poter giocare e quindi le due entità sono in realtà una cosa sola.
Andando poi a parlare della percentuale, altra cosa di cui quelli di Wolfire Games lamentavano, la Corte ha stabilito che una percentuale del 30% sulle vendite non è ingiusta semplicemente, si fa per dire, perché altre piattaforme che chiedevano meno del 30% sono fallite. Il paragrafo tra l’altro riconosce il valore che la piattaforma Steam ha per i publisher di videogiochi e quindi ritiene corretto chiedere il 30%.
È stata anche rigettata l’idea che questa percentuale riduca il numero dei giochi pubblicati. Nella questione specifica la Corte ritiene anche che Wolfire Games non sia riuscita a chiarire effettivamente in che modo le pratiche di Valve su Steam abbiano influenzato negativamente le performance dei suoi titoli né come il review bombing abbia avuto gli stessi risultati.
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Unico spiraglio ancora aperto per Wolfire Games e chiunque voglia mettersi contro Steam a questo punto è il fatto che la sentenza non ha la pregiudiziale. Questo significa che, nel caso in cui Wolfire Games riuscisse ad avere prove sufficienti e sufficientemente chiare per provare quello che voleva all’inizio, la questione potrebbe essere riesaminata. Per ora però è stato stabilito il principio secondo cui Steam non è una piattaforma ingiusta nei confronti degli sviluppatori.