Per Valve e Steam c’è una remota possibilità che una causa legale crei grossi, grossissimi problemi. Sembrava non se ne dovesse fare nulla e invece un giudice ha deciso che una parte delle richieste mosse da un developer possono essere accettate in una causa.
La strada è ancora piuttosto lunga ma è un primo segnale che forse qualcosa potrebbe cambiare. Tutto ruota intorno a quella che sembrava una causa persa, perdonate il gioco di parole, e che invece forse è plausibile.
Si tratta della denuncia che Wolfire Games aveva presentato nei confronti di Valve per quella che potremmo riassumere con una situazione di abuso di posizione dominante non tanto nei confronti dei giocatori quanto proprio degli sviluppatori.
Valve spadroneggia tra i developer e i giocatori di prodotti PC?
La questione aperta da Wolfire Games era nata diversi mesi fa. Il piccolo team di sviluppo aveva denunciato Valve perché su Steam venivano messe in atto delle politiche per cui se un developer voleva vendere il proprio gioco su altre piattaforme non poteva su queste altre piattaforme avere prezzi più bassi di quelli offerti su Steam.
E adesso c’è un giudice del distretto di New York che ha deciso che parte delle lamentele del developer possono essere sottoposte ad un esame più approfondito. In particolare è stato considerato plausibile il fatto che Valve utilizzi la posizione che Steam ha sul mercato dei prodotti per PC per punire o minacciare i developer che cercano di utilizzare altre piattaforme. La questione va avanti da un anno e aveva subito una piccola battuta d’arresto a novembre anche se a Wolfire Games era stato dato modo di presentare un secondo richiamo. Questo secondo richiamo, di cui è stata accettata solo la parte relativa alle accuse riguardo il controllo dei prezzi e delle vendite, andrà quindi avanti.
Si tratta, secondo anche il post sul blog pubblicato nel lontano maggio 2021 dal CEO del team di sviluppo, di una questione per cui questa piattaforma divenuta ormai enorme deve in qualche modo sottostare a delle regole che le impediscono di distorcere la competizione a proprio favore. A prima vista quello che fa Steam non è niente di diverso da quello che fanno le altre società che hanno deciso di mettere su un proprio Store online. Ma è innegabile come Steam sia un vero e proprio punto di riferimento per giocatori e sviluppatori e che questo essere uno snodo nevralgico nel contatto tracChi produce giochi e chi li consuma potrebbe generare situazioni per cui la piattaforma decide di fare letteralmente il bello e il cattivo tempo sfruttando la sua posizione predominante a proprio vantaggio. Come si evolverà la situazione resta da vedere. A molti le politiche adottate da Valve su Steam possono sembrare ingiuste ma occorre guardarle con gli occhi della legge.