Sunset Overdrive – la recensione

Chi conosce le produzioni firmate Insomniac Games, soprattutto le più recenti, sa bene quali siano le sconfinate capacità creative di questo storico team di sviluppo. Da sempre legato alle console di casa Sony, lo sviluppatore californiano ha recentemente deciso di migrare verso la nuova ammiraglia di Microsoft, dove ha trovato l’occasione di poter infondere vita a uno di quei progetti che da sempre sognava di mettere in atto. Vero e proprio melting pot videoludico, Sunset Overdrive sembra quasi rappresentare la summa di quanto la software house abbia appreso nel corso dei suoi numerosi anni d’esperienza nel settore. Non è un caso, infatti, l’abbondanza di analogie riscontrabili all’interno di questa proprietà intellettuale nuova di zecca, che sembra trarre spunto in parte da Ratchet & Clank, in parte dai sempreverdi Jet Set Radio e Tony Hawk’s Pro Skater, appositamente impreziositi da una leggera spolverata di Dead Rising. Un puro mix di follia e adrenalina che pervade il gioco a partire dalla sua premessa narrativa per poi contaminarlo nell’interezza della sua essenza.
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Sunset Overdrive è tanto bizzarro nella sua componente narrativa, quanto nel suo gameplay.

Il mood psichedelico del titolo viene infatti sbattuto in faccia al giocatore sin dalle prime battute, quando si entra conoscenza della situazione che sta affliggendo la ridente cittadina di Sunset City: è il 2027 e l’intera popolazione è letteralmente in preda al delirio a causa del lancio dell’energy drink Overcharge Delirium XT, che, inaspettatamente, finisce col rivelarsi un misterioso intruglio che trasforma gran parte dei cittadini in esseri mostruosi dall’aspetto deforme. Come se tutto ciò non bastasse, tra i pochi superstiti all’epidemia ve ne sono alcuni che hanno deciso di approffitare della situazione di disagio in cui si trova la città per dedicarsi allo sciacallaggio più sfrenato, abbandonando la metropoli ad una situazione di sbaraglio sregolato. Il compito di ripulire le strade di Sunset City spetterà ovviamente a noi, che coglieremo l’occasione al volo per poter passare dal ruolo di sfigato di turno a quello di eroe della situazione. Per quanto l’intreccio non vanti chissà quale originalità, riesce a destare l’interesse del giocatore per tutta la durata dell’avventura grazie soprattutto alla presenza di linee di dialogo spensieratamente ironiche, che non disdegnano mai di mettere in campo espliciti riferimenti alla cultura pop e che, in aggiunta, non mancano nemmeno di autoironizzare sull’esuberanza delle situazioni di gioco. Insomma, nell’ultima opera di Insomniac si ride, e anche di gusto.
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Già dopo poche ore di gioco ci si rende immediatamente conto di quanto il titolo sia in grado di offrire possibilità di personalizzazione profonde e ben strutturate.

Come già accennato, Sunset Overdrive è tanto bizzarro nella sua componente narrativa, quanto nel suo gameplay, aspetto a cui Insomniac ha prestato una particolare cura mescolando profondamente le carte in tavola del genere shooter. Se pensaste infatti di portare a termine l’avventura giocandola come un canonico sparatutto in terza persona commettereste un errore madornale, dal momento che questo è proprio il modo più indicato per non avere vita lunga all’interno del variopinto mondo di gioco; questo perché ogni duello contro i mutanti rappresenta un puro esercizio di stile, dal momento che sarà di fondamentale importanza sfruttare le capacità atletiche del protagonista attraverso i numerosi appigli disseminati per la città. Sunset City è infatti costellata di rotaie, cavi della luce, tetti e automobili che potrete sfruttare per grindare e rimbalzare per ogni dove, al fine di riempire la barra dello Style Meter che, una volta completata, vi consentirà di attivare gli Amp, ovvero degli utilissimi perk che innalzeranno il potere distruttivo delle vostre armi e delle vostre mosse permettendovi per esempio di scatenare esplosioni attraverso i rimbalzi, di lanciare palle infuocate con le mosse melee andate a segno o di trasformare le schivate in efficaci strumenti offensivi.
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La struttura di gioco è insomma molto votata all’estrema spettacolarizzazione dei combattimenti che, premiando l’impulsività del giocatore, tendono a essere sempre molto immediati e frenetici. Ad accompagnarvi durante le vostre animate scorribande ci sarà poi il “classico” arsenale di armi in pieno stile Insomniac, divenuta oramai famosa per la fantasia che ripone nella creazione delle più variegate bocche da fuoco. La vena creativa del team di sviluppo non delude nemmeno stavolta, offrendo ai giocatori armamenti assolutamente singolari, che vanno dai fucili che lanciano dischi di vinile rotanti agli orsetti di peluche esplosivi, ad armi che sparano fulminee palle da bowling e molto altro ancora.

Sarà di fondamentale importanza sfruttare le capacità atletiche del protagonista attraverso i numerosi appigli disseminati per la città.

Questa è infatti solo una piccola parte delle armi presenti nel titolo, la cui varietà comunque non tenderà mai a scoraggiarvi dall’utilizzarle tutte quante, visto che ciascuna di esse potrà potenziarsi e salire di livello solamente attraverso il suo utilizzo (con un sistema di evoluzione simile a quello già apprezzato nella serie Ratchet & Clank). Già dopo poche ore di gioco ci si rende immediatamente conto di quanto il titolo sia in grado di offrire possibilità di personalizzazione profonde e ben strutturate, che lasciano spazio all’opportunità di poter realizzare molteplici combinazioni per rendere sempre interessante ogni scontro. In aggiunta a tutto ciò, vi è anche la presenza di un editor di personaggi molto ricco con cui poter personalizzare le fattezze del protagonista, scegliendone sesso, volto, acconciatura, vestiti ed accesssori che non fanno altro che testimoniare la stravaganza della produzione, come dimostrato anche dalla possibilità di poter cambiare il sesso del protagonista persino nel bel mezzo dell’avventura.
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Insomma, non nascondo assolutamente come le meccaniche di Sunset Overdrive siano in grado di appagare e coinvolgere pienamente il giocatore, anche se c’è da dire che dopo l’effetto “wow” delle prime ore di gioco tende ad emergere una certa ripetitività che non viene del tutto mascherata sia dalle missioni primarie che da quelle secondarie. Per quanto queste risultino divertenti, non danno infatti l’impressione di essere particolarmente diversificate o quantomeno originali, riproponendo grossomodo svolgimenti che risultano essere già stati visti in altre produzioni dalla natura simile. Ciò comunque non vuol dire che il titolo non sia in grado di divertire e intrattenere anche a parecchie ore di distanza dall’avvio, grazie soprattutto alle sue gag esilaranti e alla presenza di numerosi collezionabili da raccogliere (come scarpe puzzolenti o rotoli di carta igienica) e di altrettante attività secondarie che il più delle volte vi richiederanno di combattere con stile o di superare una serie di checkpoint entro il tempo prestabilito.
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L’idea di rinunciare ai 60 fps a conti fatti è stata buona, in quanto non presenta particolari cali di framerate nemmeno nelle situazioni più concitate.

Sulla componente visiva del gioco, invece, c’è davvero ben poco da rimproverare. Si nota davvero come gli artisti di Insomniac non abbiano ricevuto limitazioni di alcun tipo nella realizzazione del gioco, avendo costruito una città coloratissima e dalla forte personalità che preferisce strizzare l’occhio a uno stile marcatamente fumettistico, piuttosto che andare in cerca del fotorealismo più sfrenato. Sunset City è in grado di regalare scorci davvero niente male, grazie alla sua squisita direzione artistica supportata a dovere da texture di buona qualità e da effetti speciali piacevoli da osservare (su tutti, quello più apprezzabile è sicuramente il comportamento dei fluidi). L’idea di rinunciare ai 60 fps a conti fatti è stata buona, in quanto non presenta particolari cali di framerate nemmeno nelle situazioni più concitate, quando lo schermo comincia a riempirsi con decine di nemici. Una piccola nota di merito va anche all’aspetto sonoro, che presenta un doppiaggio italiano di buon livello e soprattutto musiche dalle adrenaliniche note rockeggianti che enfatizzano non di poco la rapidità degli scontri a fuoco.
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I ragazzi di Insomniac Games hanno realizzato questo gioco mettendoci davvero tutto il cuore, anche se il risultato è solamente quello che si può definire come “un buon gioco”.

A chiusura del tutto troviamo una componente multigiocatore perfettamente integrata all’interno del mondo di gioco, a cui di conseguenza potrete accedere senza dover passare attraverso menu artificiosi. Chaos Squad è l’unica modalità presente ed è incentrata sullo svolgimento di missioni in cooperativa in compagnia di altri 7 giocatori (per un totale, quindi, di 8). Una volta completata la fase di matchmaking, dovremo votare quale tipo di missione affrontare potendo scegliere tra sfide che vanno dalla classica modalità orda, alla difesa di un convoglio dai mutanti fino ad arrivare a sessioni di grinding estremo dove dovremo evitare di cadere per non perdere. Un aspetto che ho trovato particolarmente interessante è che le armi, i potenziamenti e i soldi guadagnati nel single-player vengono condivisi con la modalità multigiocatore e viceversa, permettendo così ai giocatori di portare avanti entrambe le esperienze senza alcuna soluzione di continuità. Il risultato è un piacevole tripudio di esplosioni, colori e gente che rimbalza da un punto all’altro della mappa, cosa che lascia ben intendere come il nome “Chaos Squad” non sia stato scelto a caso dagli sviluppatori.
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Tirando le somme, dovrebbe ormai essere evidente quanto sia rimasto piacevolmente colpito da Sunset Overdrive. I ragazzi di Insomniac Games hanno realizzato questo gioco mettendoci davvero tutto il cuore, anche se il risultato è solamente quello che si può definire come “un buon gioco”, ma non una vera e propria killer application. Vibrante, sfacciato e irriverente, Sunset Overdrive accoglie il giocatore senza fare troppe cerimonie per poi conquistarlo con le sue tonalità cromatiche accese, i dialoghi strapparisate e il suo gameplay frenetico, finendo però con l’adagiarsi su una struttura di gioco che non ci mette poi molto a cadere in una ripetitività non del tutto sopperita dalle numerose attività incluse nel pacchetto. Nonostante questo, Xbox One gode comunque di una nuova esclusiva di tutto rispetto, che merita senz’ombra dubbio di ricevere la giusta attenzione da parte del pubblico.

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