Un modder è riuscito a mettere le mani sul track editor di Super Mario Kart originale utilizzato dagli sviluppatori Nintendo per lo SNES. Dopo un lavoro certosino di restauro, è pronto a distribuirlo gratuitamente.
L’annuncio è arrivato tramite Twitter dove il modder, mrl314, mostra come sia riuscito a ricostruire tutto il codice sorgente dell’editor e a renderlo funzionante. In realtà i fan, attraverso sistemi fai-da-te, riescono da tempo a modificare i percorsi di Mario Kart ma stavolta si tratta di poter utilizzare l’editor originale.
Il track editor originale di Super Mario Kart per Super Nintendo è stato uno dei moltissimi file che sono fuoriusciti l’anno scorso a causa di una breccia nella sicurezza del colosso nipponico dei videogiochi. Sarebbero fuoriusciti talmente tanti elementi di codice sorgente che questa breccia nella sicurezza di Nintendo è stata chiamata “Nintendo Gigaleak”.
A prescindere da quello che si possa fare con un editor di livelli di un gioco di una console vecchia di oltre 20 anni, l’operazione portata avanti dal modder mrl314 è interessante sotto altri punti di vista. Poter entrare nel track editor originale, ci mostra anche il modo in cui venivano gestiti questo genere di giochi agli albori della tecnologia per console.
Quello che il modder si è trovato tra le mani è infatti la funzionalità sfx–dos, il sistema operativo interno di Nintendo utilizzato per lo sviluppo dei giochi del Super Nintendo. Con questo sistema gli sviluppatori riuscivano a scrivere direttamente alla console utilizzando le periferiche dei computer. Con il lavoro fatto da mrl314 è possibile lavorare ritornando sui passi degli sviluppatori originali di Mario Kart e anche se, come spiegato dallo stesso modder, l’editor in versione emulata e restaurata ha dei limiti, permette comunque di modificare gli oggetti che si trovano lungo il percorso e dare a chiunque la sensazione di stare lavorando dentro Nintendo.
La potenza dello sfx–dos era quella di trasformare, come spiega bene anche il modder, la console in un vero e proprio personal puter e rendere così accessibili i dati che venivano salvati sul chip SRAM che si trova all’interno delle cartucce di gioco.
Un tuffo nel passato, quindi, che ci permette di apprezzare ancora di più il lavoro di chi ogni giorno si siede davanti a un monitor e cerca di trasformare un’idea in una serie di comandi per poi ritrasformarli nell’idea originale e permetterci di giocare.
A fondo pagina, se volete fargli un saluto, vi lasciamo il tweet originale di mrl314.
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