Super Mario Maker – la recensione

LittleBigPlanet, il platform basato sugli user generated content realizzato da Media Molecule nel 2008, rappresentò una svolta epocale nel rapporto tra game designer e giocatori: tramite un editor, i dev permettevano finalmente a tutti di sperimentare in prima persona la gioia del creare. Ma LittleBigPlanet aveva due problemi di fondo: innanzitutto, il suo editor, ricco di possibilità, rappresentava comunque uno scoglio non indifferente per chi non aveva un minimo di dimestichezza naturale nella creazione di videogiochi. Il platforming in sé, inoltre, per quanto di buon livello, non poteva certo competere con i capisaldi del genere, di cui Mario rappresenta a tutt’oggi il re indiscusso. Super Mario Maker, sotto molti aspetti, rappresenta dunque un’evoluzione di LittleBigPlanet, di cui condivide sostanzialmente il DNA, affiancando una componente creativa e una ludica, separate in due modalità interconnesse. Potrete dunque creare livelli, provarli in prima persona, condividerli con il mondo e giocare con quelli di altre persone. Il tutto, imbevuto della genialità che ha reso immortali i capolavori di Shigeru Miyamoto.
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Super Mario Maker, sotto molti aspetti, rappresenta dunque un’evoluzione di LittleBigPlanet, di cui condivide sostanzialmente il DNA.

Come da consuetudine Nintendo, tutto ciò avviene in maniera elegante ed estremamente accessibile. È dai tempi del Wii che la grande N ha dimostrato una capacità superiore nella creazione di interfacce, e Super Mario Maker non fa eccezione, oltre a trovare una ragion d’essere per il GamePad di Nintendo (con un po’ di ritardo… ma sorvoliamo). L’editor adotta una filosofia drag & drop, dove vi basterà semplicemente selezionare un elemento e gestirlo, decidendone la posizione e le caratteristiche. Tutto funziona in maniera talmente intuitiva da essere divertente almeno quanto lo è giocare, operando una sintesi ammirevole tra game design e fruizione; con la pressione di un tasto è inoltre possibile passare senza soluzione di continuità dalla modalità creativa a quella ludica. La sensazione che si ha è quella di essere entrati all’interno della fabbrica di cioccolato di Willy Wonka: finalmente, dopo oltre 30 anni di storia, potrete entrare nella mente di Shigeru Miyamoto e sentirvi come se sedeste al suo tavolo negli uffici nella grande N.
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Più creerete i livelli, più avrete una migliore comprensione di quello che funziona o meno e, senza neanche accorgervene, affinerete le vostre capacità di designer; giusta anche la scelta di non rendere tutti i contenuti sbloccati fin dall’inizio: li dovrete guadagnare con il tempo.

Ci sono comunque delle limitazioni: ad esempio, non potrete sviluppare i livelli in verticale, non potrete determinare l’IA dei nemici né tanto meno cambiare la palette degli stage.

La quantità di tool con cui potrete giocare comunque è impressionante, così come la possibilità di permutazioni, che vi permetterà ad esempio di piazzare dei Goomba sott’acqua, o di far volare una Pianta Piranha; non solo, è anche possibile combinare gli elementi tra di loro: applicando un fungo a qualsiasi elemento dello scenario questo diventerà immediatamente enorme, per esempio.
Una delle intuizioni migliori di Super Mario Maker ricorda da vicino il modo in cui ragiona Facebook e, a mio parere, è la principale ragione che differenzia il prodotto Nintendo da quello Media Molecule.
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Super Mario Maker offre al suo interno una selezione di livelli creati da Nintendo, di ineccepibile qualità.

Il social network di Zuckerberg è costruito intorno all’idea di limitare le possibilità per gli utenti, al fine di restituire una migliore user experience (è il motivo per cui Myspace, molto più personalizzabile, è stato alla fine rimpiazzato). Super Mario Maker fa qualcosa di molto simile, restringendo le vostre possibilità; ma, con minori opzioni, ve ne renderete conto, otterrete anche migliori risultati. L’editor/gioco è infatti ancorato a quattro template principali: Super Mario Bros., Super Mario Bros. 3, Super Mario World e New Super Mario Bros. Dovrete quindi seguire principalmente le regole e le dinamiche di questi quattro giochi, per cui nel caso del primo avrete un platforming estremamente chirurgico, mentre passando all’ultimo ritroverete tutte le abilità del Mario poligonale. Ci sono comunque delle limitazioni: ad esempio, non potrete sviluppare i livelli in verticale, non potrete determinare l’IA dei nemici né tanto meno cambiare la palette degli stage. Inoltre, non potrete mixare alcuni elementi di un tipo di livello in un altro (per es.: non potrete mettere l’acqua in un livello di terra).
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In ultima analisi, tutto questo serve a indirizzarvi nella creazione e a evitare di affollare il database online di giochi spazzatura; da notare come il requisito per caricare un livello sia di averlo completato a vostra volta, il che dovrebbe limitare gli emuli di Cat Mario che farebbero ridere soltanto chi segue gli YouTuber. Il livello di flessibilità è comunque alto, tanto che sul database già si sprecano infinite runner o cloni di Metroid.
Ma anche se diventare game designer non fosse il vostro sogno, non temete: Super Mario Maker offre al suo interno una selezione di livelli creati da Nintendo, di ineccepibile qualità. Inoltre, con tutti i livelli creati dagli utenti, suddivisi comodamente per popolarità e organizzati in una sorta di mini-social network, la rigiocabilità del titolo è pressoché infinita.
Super Mario Maker è un tool, un’enciclopedia, un hub di creatività, ma prima di tutto è un omaggio interattivo a una delle più grandi compagnie di videogiochi di tutti i tempi: Nintendo.

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